Succede anche questo nella derelitta maggioranza che governa Fidenza. Il capogruppo Cavalli, della lista “civica” di Cantini presenta una interrogazione contro il coordinatore della sua lista, nonché già portavoce del sindaco Cantini, Giovanni Capece, alla quale lo stesso sindaco risponde comunicando di non averne più fiducia e di auspicarne le dimissioni da presidente di Forma Futuro. Una filastrocca ingarbugliata da cui emerge che non esiste più nessuna lista civica, così come abbiamo affermato in occasione della revoca dell’assessore Callegari (per inciso, moglie di Capece), e che il percorso del sindaco è fatto di ripicche, rancori e vendette indirizzate alla demolizione di tutti coloro che non gli fanno più da servi.
Non sappiamo le ragioni di questa improvvisa fiammata contro Capece ma ciò che viene addotto contro di lui non è nulla di nuovo. La vendetta contro chi ha osato contraddire Cantini, arriva col tempo ma arriva. Pare infatti che Capece sia direttore facente funzioni di Forma Futuro da ormai due anni, per volere anche dello stesso Cantini. Quale sarebbe dunque la novità? Perchè solo oggi se ne accorgono? Il bello è che, per mettere alla berlina il nuovo avversario, vengono utilizzate le stesse argomentazioni che usammo come PD, più di un anno fa, nei confronti della dirigenza di San Donnino Multiservizi (al cui presidente Leoni fu affidata, sempre da Cantini, la delega di direttore, in quel caso rinunciando anche alla condivisione della figura con Emiliambiente, quindi con un notevole spreco di soldi pubblici e competenze) e che, ovviamente, restano valide per Capece.
A noi l’amministrazione comunale rispose con parole ferme e sdegnose, difendendo a spada tratta il suo protetto. Così come fece quando rilevammo il conflitto d’interessi dello stesso Capece, messo a capo di una partecipata che fa riferimento all’assessorato all’epoca occupato da sua moglie.
Due pesi e due misure? Certamente! Ci piace comunque notare che il comportamento del “dimissionato” presidente di Emiliambiente Amedeo Tosi diviene ora virtuso. In ogni caso la coerenza non è una delle parole di riferimento di questa giunta, basta vedere cosa hanno dichiarato nel programma elettorale e come trattano oggi l’urbanistica a suon di varianti. Come Partito Democratico chiediamo che venga analizzato l’operato delle società partecipate e giudicato il lavoro dei loro amministratori sulla base dei risultati ottenuti e non della loro sudditanza al sindaco. Per ora, giudicando l’operato dell’amministrazione comunale, i compensi certamente gettati al vento, in spregio ai cittadini che hanno pagato l’IMU, sono quelli erogati al direttore generale di cui non si capisce l’utilità e il cui ruolo è da anni stato eliminato dal legislatore.
Infine, se Capece deve dimettersi perché non ha più la fiducia del sindaco, Cantini dovrebbe dimettersi perché è sostenuto da una maggioranza che non esiste più. Ma sopratutto dovrebbe rendersi conto che non ha più la fiducia della città!
Partito Democratico di Fidenza
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