nov 052010
 
bersanipr

Un vero e proprio bagno di folla ha accolto Pierluigi Bersani venerdì 29 ottobre 2010 all’Auditoriun dello Starhotel di Parma.
Il suo ingresso è stato preceduto da un breve filmato che lo ritraeva nel gesto di rimboccarsi le maniche, gesto che simboleggia il messaggio della sua campagna politica in cui sollecita gli iscritti a darsi da fare per far conoscere le idee del Pd.
Gli onori di casa sono stati fatti dal segretario provinciale del Pd Roberto Garbi che in un lungo discorso ha sottolineato la correlazione della situazione nazionale con quella del comune di Parma. Da una parte assistiamo alla crisi del berlusconismo e dall’altra al declino del finto civismo. Tutti e due si basano su una falsa idea del fare e su una politica fatta di spot, di una grandeur vera o presunta.
A Parma, a suo avviso, c’è il tentativo di trasformare il comune in una superholding, c’è  una grande confusione e non si capisce  il ruolo del consiglio comunale. “C’è una forte commistione tra affari e politica. In tutte e due le storie manca un senso della direzione di marcia, l’idea di futuro dove vogliamo tutti insieme andare”. Dopo di lui è stata la volta di Stefano Bonacini. Ha ricordato che in tutta Europa non c’è nessun partito riformista che vada bene: globalizzazione, crisi economica, immigrazione hanno sconvolto l’Europa. Occorre, a suo parere, saper parlare dei veri problemi dei cittadini.
“Noi – ha detto – non abbiamo le televisioni ma abbiamo un capitale umano”. Ha, inoltre, sottolineato l’importanza delle tre I: Internet, Inglese e Istruzione.”. Per saltar fuori da questa brutta crisi la sua ricetta è quella di saper stare insieme e andare  in mezzo alla gente. “Il Pd da solo non ce la farà – ha aggiunto – ma senza un Pd forte non ce la farà l’intero centrosinistra”.
E’ stata poi la volta di Bersani che commosso  da una platea superaffollata e partecipativa non ha nascosto la sua emozione “Sono contento di essere qui – ha ammesso – se potessi ci verrei più spesso”.
Andando tra la gente ha detto di  percepire un grande senso di distacco e di sfiducia, le persone hanno la sensazione di impotenza e di rabbia, ancor di più di quella che c’era negli anni 1992-93.
“Qui – ha dichiarato – si sta esaurendo una fase e sentiamo che sta avvenendo qualcosa”. “Berlusconi deve andare a casa – ha detto convintamene – ma venderà cara la pelle perché ha la sindrome di Sansone e i Filistei”.
Ha sottolineato il personalismo esasperato del premier rammentando il “ghe pensi mi”, lo slogan dei suoi sostenitori  “per fortuna che Silvio c’è”. “Con lui si assiste ad un deformazione della democrazia. Usa il governo per fare consenso e non consenso per governare. Se c’è un problema serio lo deve risolvere con un miracolo e dopo un primo momento lo rinvia ad altri e va da un’altra parte”. Non ha risolto praticamente niente, davanti ad una grande crisi economica come quella che stiamo vivendo le uniche cose che ha saputo dire sono “Va tutto bene – abbiamo i conti a posto – va tutto bene”.
I problemi della gente sono diversi da quelli che vengono discussi giorno per giorno  “Sono 15 anni che mangiamo pane e giustizia e lodo Alfano – sono anni che abbiamo a che fare con le sue attività diurne e notturne”.
Le elezioni anticipate non spaventano Bersani che ha dichiarato  “Noi vogliamo staccare la spina. Non sarebbe un salto nel buio perché noi siamo pronti a dare il nostro contributo – siamo gente del governo momentaneamente fuori. Finito il governo Berlusconi faremo un governo di transizione per fare una nuova legge elettorale ..”
“Noi dovremo lavorare per delle novità. Stiamo pensando ad un nuovo Ulivo.E’ chiaro che senza Pd ci si tiene Berlusconi”.
Il tema dell’occupazione dev’essere prioritario per il Pd  e Bersane ha proposto sgravi fiscali a coloro che investono su nuovi posti di lavoro. Non ha tralasciato nemmeno di parlare di precariato e tra le tante cose ha ribadito che “un’ora di lavoro precario non può valere meno di un’ora di lavoro a tempo  indeterminato”.
Bersani ha espresso anche una grande preoccupazione per la spaccatura che si è creata nel mondo sindacale. “Stiamo assistendo a situazioni incredibili dove lavoratori e lavoratrici che hanno lavorato insieme per tanti anni litigano perché uno è con la Cisl e l’altro con la Cgil”.
Ha concluso il suo intervento invitando i presenti a tenere alta la combattività perché “la fine del governo Berlusconi non sarà un pranzo di gala”.
Ha proposto di prestare attenzione alla Lega Nord a cui va detto  “slegati che è ora, in 7 anni di governo Berlusconi mi stai vendendo per federalismo il più grosso taglio ai comuni  e si sono  fatte solo le leggi a favore della cricca. Non puoi più dire Roma ladrona continuando a stare con quei ladroni”.
Verso la fine del suo intervento è arrivato anche il Presidente della Regione Vasco Errani. Super applaudito dalla platea ha raggiunto il tavolo delle autorità di partito presenti in sala. Chi alla fine si aspettava un suo intervento è rimasto deluso.

Giovanna Galli
ggalli@pdfidenza.it

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 Posted by at 19:23

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