ott 072014
 
Alberto_Manzi_-_Non_è_mai_troppo_tardi

Un Consiglio Comunale che può durare 2 ore e invece ne è dura 5 mostra tutti i limiti di un sistema di governo locale sostanzialmente da ripensare. I criteri di efficacia ed efficienza che regolano le vite fuori dal Comune devono necessariamente avere un valore anche dentro perchè chi vi siede deve poter anche solo lontanamente rispondere alle reali esigenze dei cittadini.

Tra le tante perle ne segnaliamo alcune che vanno oltre la caricatura;
Si perchè ci sono affermazioni che si possono fare e altre che proprio non si possono fare, specie se si è eletti in un Consiglio Comunale di una Repubblica che nasce dalle ceneri di un periodo come quello del ventennio. Un consigliere comunale non può affermare, tra il serio ed il faceto, che una Legge “è buona perchè è stata approvata sotto il duce”. Non può. Se lo pensa è un problema suo e dei suoi elettori – che prima o poi lo capiranno che il fascismo non ha avuto nessuna conseguenza positiva sulla società italiana – ma se lo dice in pubblico è un problema delle istituzioni che quel periodo hanno combattuto.

Così come non si può affermare in pubblico – a sostegno della richiesta di cittadinanza onoraria (!!!) a favore dei due Marò implicati nella crisi dell’Enrika Lexie del 2014 – che “purtroppo sono capitate che delle persone sono morte”. O affermare che i militari erano li per adempiere ad una “consegna ufficiale” quando invece stavano difendendo i beni e gli interessi di un cargo privato con attrezzatura militare italiana, secondo una disposizione geniale del già ministro La Russa, che l’Italia condivide con colossi della democrazia come Panama Liberia e Isole Marshall.

Qualcuno deve pur prendersi la briga di sottolineare che il ruolo che si esercita in Consiglio Comunale non è stato affidato a quelle 16 persone perchè ci si divertissero, ma perchè rappresentassero tutti i cittadini e perchè lo facessero impegnandosi al massimo sia nello studio (anche della lingua italiana, che è un patrimonio come la bandiera, sino a prova contraria, perchè serve per farsi capire da tutti) che nella partecipazione ad un processo. E non ha senso, non lo farebbe nessuno fuori da quell’Aula, che si spendano 5 ore di una sera per giocare a rimpiattino su argomenti che non si conoscono (perchè ad un certo punto tocca alla maggioranza sottolineare che fra Severino si chiamava Riccardo o che in Italia esiste una Legge che “vieta” di intitolare vie a persone decedute da meno di 10 anni) o dei quali si crede di avere un’affinità solo strumentale, di propaganda.

Perchè altrimenti è come dire: cari cittadini, noi non siamo in grado di pensare al futuro dei nostri figli e nipoti, al lavoro, alla sfida che il mondo ci lancia, ma quanto a toponomastica non ci batte nessuno.

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ott 032014
 
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di Franco Amigoni (consigliere comunale indipendente)

Oggi vi vorrei somministrare la mia personalissima definizione di “civico”…
“Civico”, nell’accezione politica del termine in Italia e a Fidenza, è colei/colui che pensa di essere portatore di una verità rivelata e assoluta. Tendenzialmente guarda dall’alto in basso i cosiddetti “politici non civici”, pensando di essere in qualche modo l’evoluzione della specie, tipo homo sapiens che deve ancora perdere tempo con i neanderthal.

E’ classica nel “civico” una forte consapevolezza del proprio ego, unita ad una amnesia pressochè totale per le proprie origini politiche e per gli errori commessi in precedenza da lui o da chi lo ha “prodotto”.

Sentirsi “civici” è anche una forma di ossimoro del terzo millennio: il “civico” tendenzialmente offende, generando appunto l’ossimoro detto del “civico offensivo”. Ci sono comunque delle sfumature importanti: esistono il “civico” fannullone, che vorrebbe essere eletto per poi far fare tutto ai cittadini, e il “civico” imprenditore, che si sente un pò come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre, misurato tra Dunkerque e Barcellona, cui fu dato il nome di metro. Cioè si sente il metro campione, che dal 1799 fu depositato al Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi.

Sovente il Civico ha alle spalle una storia politica complessa e articolata, che lo ha visto indossare decine di casacche diverse, sino ad approdare alla perfezione che gli è propria e a sventolare patti di ferro con movimenti impresentabili, purchè siano stranieri e poco noti, oppure con Giovanardi.

Buona giornata, e buon ottobre fidentino a tutti!!! (anche ai “civici”)

set 102014
 
Imposte case: Tasi e Imu

L’altroieri sera c’è stato il primo Consiglio Comunale dopo la pausa del mese di agosto. Si è iniziato alle 18 e si sono conclusi i primi sette punti all’ODG verso le 12 e mezza. Si riprende mercoledì sera alle ore 20,30 per svolgere gli altri punti previsti.
Il tema più caldo della serata, già di per sè torrida, è stato quello relativo alle tasse: regolamento dell’Imposta Unica Comunale (IUC), aliquote e detrazioni Imposta Municipale Propria (I.M.U.), aliquote e detrazioni Tributo sui servizi indivisibili (TA.SI.).

La scelta dell’Amministrazione è stata molto semplice e chiara: applicare una TASI in grado di ripristinare l’equilibrio dei conti comunali dopo una stagione piuttosto approssimativa da questo punto di vista. Le sole transazioni con San Donnino Multiservizi, Fidenza Sport e Forma Futuro (della quale, lo ricordo, abbiamo nelle scorse settimane sostituito il CdA), assieme ad alcune altre poste relative a contenziosi o a spese superiori al budget previsto (anche queste fuori bilancio) hanno condotto a maggiori oneri per circa mezzo milione di euro.
In totale, comprese altre voci (mutui, fondo svalutazione crediti, ecc.) e assieme ai circa 3milioni che l’anno passato lo Stato ha girato al Comune di Fidenza in sostituzione dell’IMU e che quest’anno non arriveranno, la “manovra” locale doveva recuperare circa 4.4 milioni di euro, pur tagliando e riordinando nel frattempo le spese.

Ci siamo riusciti fissando una aliquota base di TASI all’1,5 per mille, una aliquota abitazione principale al 2,5 per mille (l’intervallo possibile per quest’anno andava dall’1 per mille al 3,3 per mille) e una aliquota fabbricati rurali ad uso strumentale all’1 per mille.

Diverse tipologie specifiche, ma ne cito soltanto due:
1. fabbricati costruiti e destinati alla vendita dall’impresa costruttrice, ma non ancora venduti o locati: esenzione
2. abitazioni di anziani e disabili ricoverati in strutture protette: esenzione.

Infine, per rendite catastali inferiori a 400 euro, detrazione del tributo di 80 euro.

I due casi citati si spiegano da sè, ma forse vale la pena spendere una parola sul primo: far pagare la TASI a chi non sta ottenendo, o non ha ottenuto ancora alcun ricavo dalla propria attività è come far pagare il bollo ad una macchina ancora in concessionaria. E stiamo parlando del settore più in crisi nel nostro paese, l’edilizia.

La minoranza, dopo avere richiesto maggiore attenzione e sollecitudine nella cura del verde pubblico, ha ritenuto di votare contro a tutti i temi citati, sostenendo genericamente che “un altro mondo è possibile” e proponendo meno tasse per tutti. Non sono state proposte misure di taglio delle spese che potessero garantire tale velleità, oppure sono state proposte le seguenti: 1) illuminare meno la città di notte; 2) tagliare meno frequentemente l’erba (ma la premessa non era quella di tagliarla di più?!?). Per avere una città buia e in disordine. Alla faccia della lungimiranza.

Qui nel pdf allegato c’è qualche simulazione. Dateci un’occhiata

ago 012014
 
pace pd

Il Consiglio Comunale del 31 Luglio ha approvato – purtroppo con i soli voti della maggioranza – la creazione della Consulta Comunale per la pace, i diritti umani ed il dialogo interreligioso.

Un gesto che – seppur stiracchiato verso la polemica da una minoranza che se l’è giocata tutta sull’adolescenziale “siccome non mi hai votato la consulta per la diVittorio, alllora io non ti voto la consulta per la pace” – ha saputo (evento raro, credete) alzare il livello del dibattito interno al Consiglio e rendere interessante e coinvolgente una seduta che altrimenti avrebbe avuto all’Ordine del Giorno solo mozioni ritirate per palese infondatezza (una chiedeva di imporre ad Enel di affittare i locali della prossima sede nelle torri, una cosa che manco Kim Il Sung..), o petizioni di principio approvate per il gusto dell’approvazione, e non certo per quel che comporteranno sulla vita dei fidentini. Una specie di scrausa retorica fine a se stessa e che occhieggia alla telecamera nell’angolo alto della sala.

Vi alleghiamo l’Ordine del Giorno approvato (è un pdf che esce cliccando qui) perchè possiate capire che l’intento – pur stimolato dagli eventi che stanno portando il mondo verso la disgrazia nel territorio della striscia – non era certo quello di risolvere conflitti o tensioni molto più grandi delle nostre singole o collettive volontà. La volontà del gruppo di maggioranza e del Partito Democratico di Fidenza (che ieri è stato accusato financo dei suoi stretti collegamenti con il partito socialista europeo, sappiatelo) è stata quella di creare uno strumento snello che coinvolgesse i cittadini e le associazioni che già lavorano su questi temi (e quelli che vogliono cominciare a farlo) in un programma di educazione e testimonianza sui temi della pace e dei diritti umani.  Perchè la comunità fidentina sapesse provare compassione (che non è un sentimento così facile da gestire come può sembrare, significa soffrire assieme) di fonte a drammi che vanno ben oltre l’ideologia dei singoli.

La grandezza della testimonianza, gli argomenti che verranno adoperati per stimolare questo sentimento di com-passione, quelli ora sono nelle mani dei futuri componenti della Consulta.

“L’impresa di Giorgio La Pira fu la costruzione di una città della pace proprio mentre l’esplodere delle contraddizioni toglieva ogni determinazione concreta all’oggetto dei suoi vagheggiamenti. Egli non si limitò a sognare e a suggerire, con l’ostinata divulgazione del suo sogno, il recupero e la salvaguardia di una identità civica in declino. Mise le mani sulle cose, afferrò uno dopo l’altro i nodi della crisi cittadina e si impegnò a scioglierli con tale passione da avere e da dare l’impressione di esserci riuscito”. (Padre Ernesto Balducci)

lug 312014
 
er

Tari sta per TAssa RIfiuti, ed è la nuova imposta comunale istituita con la legge di stabilità 2014. In pratica prende il posto della vecchia Tares e ieri ha occupato un bel pezzo del Consiglio Comunale n°5 della nuova amministrazione. In estrema sintesi (poi su google trovate moltissimo, ovviamente) il suo presupposto è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Su questo argomento (non da poco, converrete) Fidenza al 30 luglio non aveva ancora un regolamento e tanto meno un tariffario. Ciò significa che non aveva strumenti per la riscossione (e vabbè, direte voi), ma anche che i cittadini non potevano programmare il pagamento o scaglionarlo con la giusta distanza tra un versamento e l’altro, non sapevano se avevano diritto all’esenzione o ad una riduzione. Insomma l’ennesimo ritardo su cui ci siamo dovuti buttare di testa.

Con quel poco di libertà che la situazione prevedeva (il piano finanziario dell’intero comparto era già stato depositato in Regione, vuol dire che da dove si sarebbero grossomodo presi i soldi – privati o imprese – era già stato deciso) il sindaco Massari ha presentato un piano che prevede di abbassare la tariffa alle famiglie dai 3 componenti in su e alle imprese che dimostreranno di voler innovare sulla raccolta differenziata di alta qualità. Sono state fissate 3 rate: il 30 settembre, il 16 novembre e il 16 gennaio. Le utenze non domestiche sono in linea con la tassa del 2013.

Il partito democratico ha approvato la proposta ben sapendo che su alcune delle innovazioni più interessanti di un comparto in costante mutamento lavoreremo per il 2015. Con tutti i consiglieri ed i cittadini interessati a farlo. Per migliorare la qualità del raccolto (perchè quel che conta non è quasi più lò % di differenziata, come ha detto l’assessore Castellani, ma la % di reinserito), per ridurre la quantità di rifiuti e per aumentare la quantità del recuperato. E per premiare i cittadini che si impegnano in questi settori.

Ma non si è parlato solo di questo. C’è stato spazio per un po’ di retorica sulla figura di Almirante, di alcune richieste sulla zanzara tigre e i parcheggi in via di costruzione (che verranno terminati prima di San Donnino), per un paio di intromissioni nei piani aziendali di Trenitalia (che dovrebbe ripristinare il collegamento frecciarossa con Roma per “farci un piccolo piacere”), per una giga risposta del Sindaco su come utilizza il suo tempo in Comune (ascoltatela, ci sono alcuni dei motivi per cui lo avete eletto), e per una bella polemicona sulla coop Di Vittorio, buttata nel ventilatore della campagna elettorale e quindi recuperata a scopi mediatici da una nemmeno troppo convinta minoranza.

Il problema però è serio e quindi alleghiamo la risposta data in Consiglio (un pdf che si apre cliccando qui), che è una rispettosa richiesta di vigilanza da parte degli amministratori che già si sono trovati il 3 luglio per cominciare l’accompagnamento del concordato. Impossibile votare un Odg che chiede la composizione di un tavolo provinciale (e la provincia politicamente non esiste più) che coinvolga un soggetto (il celeberrimo comitato difesa soci) che non esiste da un punto di vista giuridico. L’assemblea dei soci ha votato un CdA ed è giusto che questo ora lavori con indipendenza per gestire una situazione che ha tanti colpevoli, e alcuni sembra che ancora non si siano rassegnati. Proprio perchè in passato il legame tra cooperazione e politica ha prodotto anche alcuni deformazioni imprenditoriali (assieme a tante eccellenze, permettetecelo).

Se poi si vorrà parlare di cementificazione, di politica urbanistica, di cooperazione e di salvaguardia del paesaggio siamo pronti a farlo, come ben sa chi ha letto il nostro programma elettorale.

lug 192014
 
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Nonostante quello che scrivono alcuni blog locali il clima all’interno dell’Aula del Consiglio Comunale del 18 Luglio era tutt’altro che patetico, per lo meno per come intendono loro il termine, e verrebbe invece da chieder loro un approfondimento perchè se lo si legge bene è “patetico ciò che causa compassione”, che è tutto tranne che un sentimento negativo.

Dopo un minuto di silenzio dedicato a tutte le vittime di tutte le guerre che continuano ad insanguinare il pianeta il gruppo di maggioranza (noi) ha simbolicamente donato una bandiera della pace al Sindaco Andrea Massari perchè la esponesse in Municipio per indicare ai cittadini l’unica prospettiva politica internazionale capace di futuro. Medesimo intento hanno avuto le parole di Pollastri (del gruppo di Rigoni) con il quale stiamo lavorando per arrivare ad una mozione comune per il 30 Luglio.

Poi Castellani ha comunicato che la ditta Solveko sarebbe stata sottoposta ad analisi da parte di Arpa e che sarebbero stati trovati sforamenti da verificare. La questione è ancora tutta da approfondire e ne daremo il giusto risalto. Per ora la provincia ha chiesto (intimato, in realtà) alla Solveko di rientrare nei limiti entro il 27 Luglio.

Le interrogazioni han riguardato soprattutto il lavoro di Davide Malvisi, che ha risposto sia alla richiesta di Forza Italia di spostare la fermata degli autobus sostitutivi da est ad ovest dell’entrata del cimitero (la richiesta è venuta da Trenitalia e con Trenitalia si studierà come riaccordarsi), sia a quella sulla viabilità e l’inquinamento di via Zani (una questione vecchia di anni che da Settembre verrà affrontata con una nuova segnaletica che ricordi i bassissimi limiti di velocità consentiti, nuova presenza di vigili e il coinvolgimento di cittadini e negozianti in manifestazioni che fino ad oggi si sono limitate a via Cavour); sia infine sula richiesta di maggiore illuminazione pubblica in via Bastelli e via Ottomulini (lo faremo compatibilmente con le risorse del nuovo bilancio e il nuovo piano di illuminazione pubblica).

L’unico Odg presentato (quelli su Almirante e la Di Vittorio sono stati spostati al 30 luglio) era su “Asp e gestione pubblica”  ed è stato bocciato perchè all’argomento verrà dedicato un Consiglio quando avremo i dati richiesti ai tecnici dell’azienda.

Poi sono stati nominati i consiglieri nelle commissioni (li trovate anche nella pagina del consiglio) e approvata la modifica del regolamento che le gestiva.

Comm.1 (Affari Istituzionali, Bilancio e Programmazione, Organizzazione Uffici e Servizi, Aziende ed Enti Partecipati; Unione delle Terre Verdiane): Gambarini, Rigoni, Amoruso, Gallicani, Amigoni e Rota

Comm.2 (Lavori Pubblici, Trasporto Pubblico, Urbanistica e Assetto del Territorio, Ambiente) Gambarini, Pollastri, Amoruso, Serventi, Amigoni e Busani

Comm.3 (Attività Culturali, Pubblica Istruzione e Formazione Professionale, Sport e Tempo Libero, Politiche Giovanili): Barbieri, Pollastri, Amoruso, Narseti, Dotti e Gallicani

Comm.4 (Sanità, Servizi Sociali, Assistenza e Politiche Abitative, Sicurezza, Protezione Civile, Polizia Municipale): Barbieri, Rigoni, Amoruso, Narseti, Busani e Toscani

Comm.5 (Attività Produttive, Turismo, Progetti Europei e Gemellaggi, Partecipazione ed Informazione Quartieri e Frazioni): Comerci, Rigoni, Amorusoi, Rota, Rastelli e Dotti

giu 252014
 
Amministrative Fidenza. Come votare al ballottaggio dell'8 giugno

Martedì 24 giugno, in un clima torrido e con un sacco di persone sulle panche ad ascoltare cosa stava succedendo, si è tenuto il primo Consiglio della nuova Amministrazione. Ordine del giorno dedicato alle pratiche burocratiche di insediamento:

1. Esame degli eletti alla carica di Sindaco e di Consigliere comunale e delle condizioni di eleggibilità e di incompatibilità di ciascuno di essi. Convalida degli eletti.
2. Atto di Giuramento del Sindaco.
3. Elezione del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio comunale.
4. Comunicazione della nomina del Vicesindaco e degli Assessori comunali. Composizione della Giunta Comunale. Presa d’atto.
5. Art. 36 e 37 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale: Costituzione gruppi consiliari e designazione dei rispettivi capi-gruppo.
6. Nomina componenti della Commissione Elettorale Comunale.

Poco da dire sullo show di Francesca Gambarini che pur di continuare ad essere la prima donna dell’emiciclo, non si arrende alla sconfitta e legge l’estratto di una denuncia fatta addirittura al Prefetto dove dichiara di essere convinta dell’ineleggibilità di Andrea Massari. E quindi vota contro il punto 1, esprimendo quindi contrarietà anche alla sua nomina e a quella dei suoi consiglieri.

Tralasciamo i nomi dei consiglieri e degli assessori, che si conoscevano già.
Il nostro Amedeo Tosi è stato eletto Presidente del Consiglio Comunale, e Luca Pollastri della lista Rigoni è stato eletto Vicepresidente.

Sono stati nominati i Capigruppo:
- Capogruppo PD (maggioranza): Marco Gallicani
- Capogruppo Lista Rigoni (minoranza): Gabriele Rigoni
- Capogruppo Forza Italia (minoranza): Francesca Gambarini
- Capogruppo 5stelle (minoranza): Angela Amoruso

Si ripete lunedì 30 per affrontare il bilancio consuntivo 2013, lasciatoci in “dote” dall’Amministrazione commissariata.

mag 282014
 
grazie

Il 25 Maggio il Partito Democratico ha raccolto 5502 voti. Moltissimi. Queste le preferenze totali dei nostri candidati, tutti abbondantemente dentro i primi 100, su 182. In particolare il Pd piazza tutti i primi 8 consiglieri per numero di preferenze e ne prende 12 nei primi 25. Il riassunto è quello che segue

MALVISI DAVIDE 731
GRUZZA ALESSIA 544
TOSI AMEDEO 382
NARSETI ALESSANDRA 347
TOSCANI CARLO 288
BUSANI ALESSANDRA 267
SERVENTI PAOLA 219
GALLICANI MARCO 200
ROTA GIUSEPPE detto BEPPE 94
AMIGONI FRANCO 91
DOTTI FABIO 90
RASTELLI DAVIDE 88
BORCIANI MARCO 60
CARPENA LUCIA 57
ORSI ANTONIO 36
RAMINZONI VALENTINO 26
apr 032014
 
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A due giorni di distanza pubblichiamo il documento che avevamo predisposto per il commento politico del Psc approvato e che invece non abbiamo letto. Lavorare in questo clima e in questo consiglio è difficilissimo soprattutto nelle fasi preliminari, con un sindaco che usa politicamente la leva del sarcasmo (anche preventivo), e con una maggioranza (e a volte qualche consigliere della minoranza) che lo appoggiano con risate e commenti laterali. Anche sulla Gazzetta ho ribadito che la cosa NON è normale e non è giusto che lo sia. E che non lo sarà in futuro, se vinceremo. A volte la sostanza è fatta anche da qualche formalità, specie nelle istituzioni. Nei fatti il documento non è stato letto perchè il gruppo ha deciso di uscire dall’Aula prima che la discussione entrasse nel vivo dopo che la richiesta di rinvio dell’argomento (motivata dal fatto che abbiamo ricevuto quasi 4 gigabyte di norme tecniche da studiare il venerdì per il lunedì sera) è stata accolta con il solito codazzo di ilarità e sfottò. La partecipazione – specie del gruppo d’opposizione, ma certo anche dei cittadini tutti – è un principio troppo importante perchè lo si possa trattare solo come un dovere da assolvere con pacifica rassegnazione.


Il mio vorrebbe essere l’intervento con il respiro più amp
io, ma rischia di essere quello più generico. Sarò quindi breve perché quel che voglio dire potrebbe essere detto in poche righe.

In una fase di crisi acuta e di trasformazione radicale dell’economia e del territorio ci saremmo aspettati che il Piano giocasse un ruolo importante nel mettere a fuoco la situazione e nel delineare le strategie dell’Amministrazione, anche a fronte dell’ingentissimo impegno economico richiesto per la redazione del PSC. (parliamo di 300mila euro solo per i documenti utili all’approvazione).

La parte socio economica del Psc è infatti quasi l’unico rapporto “generale”, “umanistico”, incaricato di spiegare come va il nostro pezzo di mondo e come questo si traduce nelle scelte di breve, medio e lungo periodo per una città che vuole governare lo sviluppo e non subirlo passivamente. È il documento che si assume l’onere di illustrare la visione della città futura, e la condivide con i cittadini.

Nel caso di Fidenza, niente di tutto questo.
Nessuno sforzo interpretativo che non sia da “tesina” liceale (e al Liceo si sa che non si brilla di originalità e spesso, quando si è sotto la stretta del compito in classe, si tollera anche qualche forse innocente scopiazzatura).
Il Psc che voi maggioranza presentate non ha nessuna visione, che sia di tutti – come recitava lo striscione esposto dopo la vittoria del 2009 – o di una parte. Non c’è nessun segnale di largo respiro che lasciate a chi vi succederà, foste anche voi stessi. Non c’è scritto quel che un Comune può fare per i suoi cittadini ne tantomeno quel che farà. E che quel il comune può fare non è solo risolvere le code o colmare le buche - come richiamava quel manifestone d’inizio campagna elettorale agli automobilisti della via Emilia – per quello basterebbero dei buoni tecnici.

Un comune può dare uno stile, può gestire le energie che ci sono, andando a cercare e a valorizzando le più utili o le meno vigorose, gestendo le intemperanze di quelle più invadenti o semplicemente mettendo in armonia le differenze che un territorio presenta. Questo un comune lo può fare e questo nel Psc potrebbe emergere, se non fosse solo un versione un po’ più moderna di un piano regolatore.

Nel Psc che presentate invece:

- si parla di POPOLAZIONE e si prevede un Comune “dormitorio” con 6mila persone in più in 14 anni, ma – a parte il fabbisogno di 2700 alloggi circa che si pensa di mettere loro a disposizione, al lordo di quelli disponibili e non occupati che però non sono stati censiti con esattezza – non c’è traccia di cosa questa gente farà, e non si prevede nessuno particolare sviluppo produttivo o commerciale, culturale, sociale o di svago, di rapporti tra le persone di come e dove queste persone si confronteranno, di come staranno insieme culture diverse

- si parla di GEOGRAFIA DEL TERRITORIO e si parla di sistemi locali del lavoro, citando fra l’altro il sistema insediativo del comprensorio parmigiano (a pag. 10 della relazione socio economica,probabilmente un refuso da un altro piano perchè Fidenza fa parte di un proprio sistema locale).

- sulle ATTIVITA’ ECONOMICHE si prendono a riferimento i dati provinciali, che sarebbero anche buoni ma sono in gran parte del 2010. In questi 4 anni è cambiato il mondo: nessun approfondimento su questo punto per colmare le lacune. L’analisi sul commercio si ferma invece al 2012, dicendo in pratica che va tutto bene: aumenta la popolazione e aumentano i negozi. Quali soluzioni all’evidente percezione opposta? Quali proposte? Che tipo di sviluppo propone l’amministrazione? Come si attraggono gli investimenti?

- si parla di TURISMO e si cita il calo del 55% nelle presenze tra il 2006 ed il 2012. Commento del PSC? E’ la crisi. Punto. Nessuna idea, nessun piano, nessuna proposta,nessuna soluzione.

- si parla di GRANDI AZIENDE in 13 righe in tutto che sono dedicate al sistema delle grandi aziende operanti sul territorio. Per voi sono 4: Bormioli, Pinko, Marconi, Italpast. Come le facciamo crescere? come le facciamo rimanere a Fidenza? Come ne facciamo arrivare altre?

Ci pare chiara a questo punto la concezione di Piano dell’attuale amministrazione comunale: non abbiamo nessuna visione, non sappiamo cosa succederà a Fidenza, Non abbiamo ne proposte ne idee.

La logica conseguenza di questo ragionamento potrebbe essere: visto che non sappiamo nulla, massima libertà; i privati facciano quello che vogliono. Avrebbe una sua interna simmetria, per quanto discutibile. Invece la conclusione è opposta: dato che non sappiamo nulla, non si prevede nulla, se non tanta gente in più, quella che l’Istat stima nelle proiezioni di questo pezzo d’Italia.

Quasi come se tutto fosse da discutere poi in base alla discrezionalità dell’Amministrazione, che si tiene le mani libere per operare come meglio crede caso per caso, con le varianti che saranno necessarie allo scopo.

Questo approccio passivo è del tutto sbagliato per più motivi:
- è molto costoso per la gestione (continue varianti ad hoc)
- è privo di qualsiasi visione per la governance del territorio, che non può poi essere recuperata in corsa

Oggi è in corso quella che è definita a livello di geografia economica “la grande divergenza”.
I territori si stanno sempre più dividendo tra quelli in grado di rilanciare la propria qualità della vita ridando slancio alle attività economiche, quelli che non ce la fanno e sprofondano in una crisi sempre più profonda, e quelli che stanno in mezzo, indecisi su quale percorso affrontare. Oggi i territori hanno la possibilità di incidere sul loro destino, con le scelte appropriate.

Con un PSC come quello che voi classe politica presentate, Fidenza rischia di far parte nel medio termine del gruppo di coloro che non ce la faranno.
Se questo è quello che potevamo ottenere mi pare francamente poco!