mar 072017
 
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Il fatto: l’8 novembre 2016 per la prima volta nella storia di Fidenza un Presidente del Consiglio viene in Città e viene per inaugurare il nuovo pronto soccorso. Non una sezione di partito. Non una cosa di parte. Viene per inaugurare un servizio per tutti, fatto coi soldi di tutti.

I fatti sono tristemente noti: si scatena una fogna mediatica in cui diverse persone scrivono minacce e offese di tutti i tipi. Contro di me e contro il Presidente del Consiglio.

Mi viene augurato un “cancro letale”, vengo chiamato “la merda cittadina”, “handicappato”, qualcuno invita alla ricerca di un cecchino, un professore che insegna a Fidenza rivela dalla sua pagina fb – seguita anche dai suoi studenti – di aver pensato di “prendere una spranga e spaccare la testa a sta merda”.

Nascono bufale a piene mani, dall’opposizione qualcuno scrive che addirittura mi attribuisco gli insulti che in realtà spettavano al Premier, come se fosse giusta la violenza verbale quando è indirizzata contro un avversario politico.

Denuncio la cosa e porto tutto all’attenzione della Procura ma… per la nostra opposizione il problema non sono gli insulti, non è questo inaccettabile clima d’odio, ma il problema sono io.

E così, in una nuova saga del talk #TuttaColpaDiAndrea, viene richiesto dalle minoranze un Consiglio comunale.

Voi direte: in un momento in cui le #fakenews e la violenza digitale sfociano nell’emergenza sociale, stavolta il Consiglio Comunale di Fidenza si riunirà per prendere una posizione condivisa, per dire no ai manganellatori da tastiera, da qualunque parte provengano. Si riunirà per dire che la rete è un diritto ed è un diritto per tutti.

NO 

Il Consiglio comunale è stato convocato dalle minoranze per cercare di processarmi ribaltando la realtà, per dire che sto cercando – teoria che ho già sentito – di intimidire i cittadini che hanno offeso e insultato, chiamandoli a rispondere di parole che a mio modo di vedere non possono far parte del dizionario di una Comunità solidale come la nostra. Trovo incredibile e surreale che di fronte alle montagne di odio che sono state smosse, il problema diventi chi denuncia le minacce e le vittime siano coloro che mi hanno augurato di morire in un modo atroce. Trovo incredibile fino a che punto possono condurre le opposizioni il loro livore e la loro cattiveria politica.

Magari sarò un ingenuo, ma mi avrebbe fatto piacere davvero sentire mezza, minuscola frase ma di sincera solidarietà dai nostri consiglieri d’opposizione. Senza se, senza ma, senza però. Sono ancora qua che sto aspettando.

Cosa resta alla fine di questa passerella della vergogna? Resta che chi i ha augurato di morire ha ottenuto il like – il mi piace – di un consigliere di minoranza. Resta che oggi è stato organizzato un Consiglio che qualcuno voleva utilizzare come Tribunale di parte e che, in realtà, è stato la fotografia fedele di un’arroganza senza limiti.

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