La solita levataccia, che accetti solo perché sai che di lì a poco vedrai i tuoi amici. L’attesa nel freddo della notte emiliana, sotto le stelle artificiali del parcheggio dell’outlet. L’ansia, che solo chi ha organizzato un viaggio conosce, aspettando i ritardatari. Il tepore del pullman nel dormiveglia del viaggio verso Parma. Il mezzo che si riempie di voci amiche mentre la città dorme. La partenza, finalmente.
I Giovani Democratici della Provincia di Parma erano presenti in tanti a Roma. Eravamo quasi in cinquanta, la maggior parte concentrata nel pullman organizzato direttamente da noi e con cui abbiamo dato un passaggio ai compagni del PD delle Terre Verdiane e della Bassa Est. Come si dice, non è importante raggiungere una meta, ma come la si raggiunge. Ed, in effetti, in questa nostra avventura a Roma, il viaggio in sé è stato bellissimo. Chiacchierare di politica, di calcio e di tutto quel poco che resta con i compagni, giovani per età o ad honorem che fossero; aprire la pancia del pullman per tirarne fuori i migliori prodotti della nostra terra, sfidando gli altri gruppi in una gara in cui vincevamo tutti; incontrare nelle soste gli amici da tutta la regione, uniti a noi dalla stessa missione. E poi Roma, la Città Eterna, dove vorresti fermarti una settimana. Sfilare in un non-corteo (Ciao, Alemanno!) colorato di bandiere tricolori del partito, con grandi macchie arancioni della giovanile. Arrivare nella piazza gremita da migliaia di persone, raccolte intorno al grande palco dove si alternano la musica e le parole del grande Vecchioni e i bei messaggi del candidato francese Hollande e del segretario dell’SPD Gabriel.
La presenza dei due leader della sinistra europea ha caratterizzato la manifestazione come il simbolo di un ulteriore passo avanti della politica del PD che, ricordiamocelo, è una delle forze di sinistra più rappresentata in parlamento europeo. E’ ora, hanno detto a una voce Gabriel, Hollande e poi anche Bersani, che la sinistra riprenda in mano le redini dell’Europa, il cui progetto si è fermato ed è andato in crisi per la precisa volontà delle destre di difendere gli egoismi degli Stati e di lasciare la finanza libera di fare i danni che ha fatto, nell’assurda ideologica ingenua convinzione che il mercato si autoregoli. Solo le sinistre europee potranno fare dell’Unione quell’entità in grado di parlare con una sola autorevole voce al mondo intero, dopo che il trio Berlusconi-Merkel-Sarkozy l’hanno lasciata senza difese a subire gli attacchi della speculazione in una crisi nata altrove e da cui tante altre realtà del mondo sono già uscite.
Il segretario Bersani, che ha voluto ringraziare i Giovani Democratici per il loro impegno, ha dedicato un lungo passaggio del suo discorso ai giovani, che più degli altri hanno subito la crisi, essendone meno di tutti colpevoli. Dopo che ci saremo liberati della “vecchia pratica” Berlusconi e del suo governo tutto chiacchiere e distintivo, potremo iniziare a lavorare per la ricostruzione del Paese. E solo garantendo ai giovani un futuro di sicurezza, l’Italia potrà andare avanti. Solo ponendo fine a quel circolo vizioso che precarizza ogni aspetto della vita dei giovani e quindi toglie loro non tanto il desiderio, ma la possibilità stessa di migliorare la propria vita, di crescere, si potrà dire che il nostro Paese ha un avvenire. Per fare ciò, è giusto che chi più ha, e soprattutto chi finora non ha dato nulla, metta a disposizione le risorse necessarie a risanare il bilancio dello Stato e quindi a permettere di investire a favore dei giovani, dei lavoratori e dei pensionati. E’ giusto che un’ora di lavoro precario costi all’impresa di più di un’ora di lavoro a tempo indeterminato, in modo che il datore di lavoro paghi quanto il lavoratore la sua condizione di insicurezza, mentre finora è stato vero il contrario. Infine è giusto che lo Stato torni ad investire massicciamente sulla scuola pubblica, l’università e la ricerca e garantisca che apprendistato e tirocinio siano davvero formativi e giustamente retribuiti.
L’impressione che questa manifestazione lascia è quella di un PD che, da grande forza popolare, insieme ai suoi alleati ed ai suoi omologhi europei, è pronto a prendersi la responsabilità di guidare l’Italia e l’Europa fuori dal baratro della crisi, con le idee chiare per realizzare una società migliore, più democratica e più giusta, senza timore di scontentare qualcuno, perché l’obiettivo è il bene di tutti.
I Giovani Democratici di Fidenza