mag 112010
 

Il sottoscritto Davide Malvisi del gruppo consigliare del Partito Democratico,

come anticipato nello scorso dicembre durante la discussione sul primo bilancio della nuova amministrazione di destra oggi siamo costretti a constatare che quanto da noi denunciato fosse amaramente vero e si stia concretizzando a discapito dei fidentini.
Anni di governi di centrosinistra avevano fatto si che la tassa rifiuti fosse tra le più basse della provincia di Parma in presenza di uno dei primi servizi di raccolta differenziati della Regione, sicuramente tra i più innovativi e efficaci.
Tanto innovativo che spesso l’amministrazione precedente di Fidenza è stata premiata a livello nazionale (anche recentemente) nel più totale silenzio di questa amministrazione.  E’ bene ricordarlo che tali servizi hanno portato nel 2008 addirittura alla riduzione del 3% della tassa rifiuti per TUTTE le famiglie di Fidenza e nel 2009 tale tassa era rimasta invariata anche in previsione della imminente crisi economica.
Appena insediata l’amministrazione Cantini-PDL-LEGANORD, una delle prime operazioni effettuate è stata quella di mettere le mani in tasca ai fidentini aumentando la tassa rifiuti ed eliminando alcune esenzioni e riduzioni. Un aumento per tutti non giustificato da alcun reale beneficio o miglioramento di servizio. Un aumento, direi, spropositato per gli abitanti delle nostra campagne; stiamo parlando di aumenti anche del 40%!
Che dire un bell’aiuto alle famiglie in tempo di crisi.
Si ricorda che le famiglie in questione sono principalmente in zone naturalmente svantaggiate, meno servite dai servizi comunali e sicuramente sono tra i nuclei famigliari in cui alcune tipologie di rifiuti (organico) non vengono prodotti o comunque vengono prodotti in minima parte alleggerendo notevolmente i costi di questi smaltimenti.
Chiediamo come sia stato possibile che a fronte di tali aumenti (che avevamo denunciato anche durante la seduta di bilancio) non sia stato previsto nemmeno una semplice comunicazione in cui il Sindaco spiegasse, se ve ne erano, le ragioni e le modalità con cui tali aumenti sarebbero stati introdotti.
A questo punto chiedo cosa intende fare questa amministrazione comunale per tutelare gli abitanti così penalizzati.

Inerente sempre a questo tema richiedo un chiarimento per la difformità tra l’art.2 della delibera di consiglio n.49 e il Regolamento Unico delle entrate tributarie comunali.

“… ha proposto al Consiglio comunale di modificare l’art. 38, comma 1, lettera c) del citato Regolamento, per abrogare la riduzione del 20% della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani fino ad ora concessa per “i locali e le aree scoperte esterne al perimetro del capoluogo e degli abitati foranei, individuato dal piano regolatore generale”;

Art. 38 – Riduzioni della tassa 

1. La tassa è ridotta, a richiesta documentata dell’utente:

a) del 25% per l’abitazione principale occupata da persona sola, se non censita in catasto come abitazione di tipo signorile, villino, villa o palazzo di pregio artistico o storico;
b) del 20% per locali adibiti ad usi diversi dall’abitazione e per aree scoperte utilizzati per non più di sei mesi nell’anno, con licenza o autorizzazione amministrativa rilasciata per l’esercizio di attività stagionale, discontinua o ricorrente;
c) del 30% per i locali adibiti ad abitazione di imprenditore agricolo a titolo principale, dei suoi familiari e collaboratori nella conduzione del fondo, che sorgono sul terreno.

Si chiede se l’amministrazione è al corrente di aver abrogato un articolo, rendendo difforme il regolamento delle entrate tributarie e se questa difformità renda inapplicabili tali aumenti.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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