mag 062010
 

Se i festeggiamenti per il 65esimo anniversario della Liberazione ci erano parsi a dir poco sotto tono a Fidenza, quando è arrivato il Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori, dobbiamo confessare che abbiamo addirittura fatto fatica ad accorgercene.
Ciò è avvenuto in modo inevitabile a causa della sciagurata decisione adottata alcuni mesi fa dalla Giunta comunale in merito alle aperture degli esercizi commerciali, secondo cui esse sono totalmente libere, ovvero a discrezione dei titolari, mentre le chiusure stabilite per legge sono rimaste solo due all’anno. Purtroppo, tra questi due giorni di festa obbligatoria non compare il Primo Maggio e, come abbiamo già denunciato a suo tempo, a molti lavoratori non è stati concesso in questo modo la libertà di partecipare ad una festa che è stata istituita anche in loro onore e che ricopre un altissimo valore simbolico.
La nostra opposizione alle aperture selvagge non è affatto dettata dalla cecità nei confronti della situazione attuale del commercio e del turismo, entrambi settori molto toccati dalla crisi economiche. Al contrario ci rendiamo perfettamente conto delle esigenze degli operatori commerciali, ma crediamo altresì che il rispetto per i lavoratori venga prima di tutto il resto, soprattutto quando esso esige, per un giorno all’anno, che una festa nazionale di assoluta importanza venga riconosciuta come diritto irrinunciabile.
Tutto ciò è mancato. La cosa che ci pare più vergognosa, però, è che questo sia avvenuto per colpa dell’Amministrazione comunale la quale non ha trovato di meglio per confermare il suo disinteresse per la Festa dei Lavoratori che fissare per quella data la prima notte bianca dell’anno. Con tutti i sabati sera che c’erano a disposizione, bisognava scegliere proprio il primo maggio, quando i lavoratori di tutto il mondo dovrebbero godersi un po’ di riposo insieme alle rispettive famiglie?

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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