nov 242015
 
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[di Franco Amigoni]

La misura del Consiglio Comunale come Casus Belli.

Nella giornata di venerdì l’opposizione (?) ha sollevato alcuni dubbi sulla eccessiva lunghezza del Consiglio previsto per stasera, che prevede 11 punti all’ordine del giorno (gli ultimi due indicati in un post precedente sono stati già rimandati per approfondimenti). Le rimostranze possono essere suddivise in due categorie:

Categoria A: non abbiamo avuto il tempo di studiare la documentazione. Alla risposta “l’avete ricevuta oggi, avete comunque tempo sino a lunedì sera per studiare le questioni, che sono relativamente semplici”, la replica è stata la seguente: “nel fine settimana abbiamo altro da fare”. Questa peraltro è una rimostranza standard: se si consegna una settimana o un mese prima il materiale, arriverà ugualmente, a titolo preventivo.

Categoria B: “Abbiamo paura a tornare a casa tardi la sera”. Questa motivazione segnala in seno al Consiglio la presenza di un malessere degno di una città metropolitana, che occorre registrare e non prendere sottogamba. Una soluzione potrebbe essere quella di fare Consiglio il sabato mattina, con il concreto rischio di incorrere nella categoria A (“nel fine settimana abbiamo altro da fare”), oppure di calendarizzarlo per il mezzogiorno di una giornata feriale. Soluzione che scontenta chi si ostina a voler lavorare, incurante del bene comune.

Segnalo per chi non avesse dimestichezza con il Consiglio Comunale che normalmente le prime due ore sono dedicate a trattare interrogazioni, interpellanze e mozioni, che nella quasi totalità dei casi sono presentate dalla opposizione, e che la maggioranza mantiene ai primi punti dell’ODG per delicatezza nei confronti dell’opposizione, invece di spostarli in coda.

Si tratta di questioni di grande peso specifico soprattutto in questo momento difficile e complesso, come ad esempio la dedica di una strada ad una attrice dell’800 – primo 900, o l’introduzione del dialetto nelle scuole al posto dell’inglese (esagero il concetto, ma chi conosce i soggetti non stenterebbe a crederlo).

Molto tempo viene anche destinato a trattare i problemi dell’azienda di un consigliere dell’opposizione, che viene continuativamente portata all’attenzione del Consiglio e delle Commissioni da volonterosi colleghi e seguaci di quel Consigliere. Che peraltro si inalbera se sente parlare di conflitto di interessi.
Resta il fatto che nessuna altra azienda di fidenza, con la notevole eccezione della Coop di Vittorio (per motivi strumentali, naturalmente), è stata oggetto di così tante attenzioni da parte della nostra opposizione in questi 18 mesi di amministrazione.

Questioni come il dizionario italiano / borghigiano e la paura di rientrare tardi la sera sembrano insomma sintetizzare la cifra stilistica della destra fidentina in questo periodo.

Ricordo, a questo proposito, che nel dopo cena del Consiglio della scorsa settimana, convocato per le 21, non si è presentato nessuno (dicesi nessuno) dell’opposizione sino alle 21,40, quando un membro di rete civica ha stancamente raggiunto il proprio scranno.

Di conseguenza sono stati rimandati diversi punti all’ODG che la stessa opposizione aveva presentato, per consentire loro di ripresentarli prossimamente, caricando ulteriormente di lavoro i prossimi consigli.
Che spettacolo…

update: il consiglio comunale è poi terminato alle 20:16

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