gen 262011
 
nicoletta

Un percorso breve ed intenso quello che ha portato, sabato 22 gennaio 2011, a costituire l’esecutivo della Conferenza Regionale della donne democratiche, a Parma, alla presenza di più di 400 iscritte e simpatizzanti che hanno trascorso la giornata parlando di temi concreti: lavoro, scuola, giovani, crisi economica, cultura ,sviluppo, pari opportunità, servizi sociali.
Una giornata iniziata con il silenzio dedicato alla scomparsa della partigiana Mirca Polizzi che ci ha lasciato quel patrimonio di valori, ideali, impegno civile, scaturito dalla Resistenza ed è proseguita, senza interruzioni, con l’alternarsi di oltre quaranta appassionati interventi.
Donne giovani e meno giovani, donne che rivestono ruoli politici e non, che lavorano, ognuna per la sua parte, per un nuovo protagonismo nel Paese, per dare voce a chi non l’ha: straniere, emarginate…
Donne che volontariamente e non per delega, in un grande sforzo di collegialità ( il tavolo dell’assemblea non aveva presidenza ), hanno voluto sottolineare che in un Paese senza rappresentatività al femminile, la democrazia risulta incompleta.
Sono le donne che maggiormente pagano la strategia di un governo, il nostro, che demolisce i servizi sociali, non porta avanti concrete politiche occupazionali, non tutela la famiglia , la scuola, la ricerca, la cultura, ambiti in cui la presenza femminile è prevalente. Si è parlato del coraggio delle donne, della loro tenacia silenziosa, della maggiore capacità di adattamento alle situazioni, della loro efficienza ; si sa, ad esempio, che le giovani studiano di più , ottengono migliori risultati rispetto ai loro coetanei, ma, a parità di qualifiche, il loro lavoro è sottopagato e sono le prime ad essere licenziate o sfruttate.Investire nella parità delle politiche di genere, paga, fa crescere il PIL: nel Rapporto sul divario di genere, l’Italia è al 74°posto, prima del Gambia; la differenza è, dunque, un valore in termini di crescita anche economica.
Dalle donne può e deve venire, la forza di riscatto dalla narcotizzazione berlusconiana ed in questa modernità complicata, anche nuovi percorsi, nuove politiche, nuova positività; e ancora, da più voci, l’esigenza di ricreare un modello culturale che si fondi sul senso di responsabilità delle donne a fronte di una società che fa del relativismo, individualismo,  populismo, egoismo, consumismo, una bandiera che porta all’ irresistibile attrazione del pensiero”cortissimo”.
Insomma, proposte politiche concrete che diano valore alle persone, alle relazioni e non solo a quanto producono, che agiscano sulla flessibilità degli orari di lavoro, che valorizzino il part-time agevolato e volontario, il congedo obbligatorio paterno, il piano per l’infanzia e gli asili  come luogo d’integrazione, la parità salariale, l’investimento nei servizi e beni pubblici in relazione alla famiglia.
La forza delle donne deve essere anche, nella loro capacità di reazione ed indignazione rispetto ad un modello femminile quale oggetto sessuale, da esibire o considerare come merce di scambio e divertimento, veicolato ossessivamente alle giovani generazioni che devono costruire la loro gerarchia di valori.
Una Conferenza regionale, dunque, come cantiere, luogo di elaborazione di proposte, di politiche trasparenti, di apertura, di riconoscimento del merito e del lavoro femminile che passa attraverso la rappresentanza, la valorizzazione di un punto di vista differente , di risveglio delle coscienze, di stimolo anche per il partito che ha bisogno di un profondo cambiamento rispetto alla funzione che ricopre nel Paese.

Nicoletta Fanzini
a nome di: Cecilia, Giovanna, Mariagrazia, Martina, Cristina, Rita, Alessandra…
nfanzini@pdfidenza.it

                         

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