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ago 092016
 
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“La scelta è stata molto semplice: dire sì o dire no ad un investimento essenziale, utile a completare il quartiere Gigliati e a ordinare lo sviluppo di Fidenza nell’area Sud. Un investimento che non lascia indietro nessuno: difende i negozianti della sede attuale, difende l’ambiente, difende la buona mobilità ciclopedonale. Credo che non sia scritta nel manuale del buon Sindaco l’opzione di dare un calcio a 25 milioni di euro di investimenti, di rifiutare un incremento occupazionale. Nel mio, di manuali, leggo l’impegno a conquistare ogni singolo euro pubblico e privato che possa far crescere Fidenza. Le tantissime pratiche che stiamo gestendo a sostegno delle imprese sono lì a dimostrare quanto Fidenza abbia ripreso a correre”

Così il Sindaco Andrea Massari commenta la delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì scorso, nel corso di una conferenza stampa congiunta con l’assessore all’Urbanistica, Giancarlo Castellani in cui è stato presentato un dettagliato fact-checking sull’intera operazione del trasferimento della Coop ai Gigliati. Proprio Castellani pone l’accento su un altro elemento importante: “La Giunta poteva benissimo votare la delibera e andare avanti. Invece, abbiamo voluto che tutto il Consiglio avesse un’occasione di confronto vero sul tema e altri ce ne saranno nei prossimi mesi – spiega l’assessore –. Con la delibera di lunedì scorso abbiamo portato a compimento un comparto che era rimasto in sospeso, votando una proposta conforme al Piano regolatore vigente e al Piano urbanistico adottato da chi è venuto prima di noi. Elemento che da solo risponde a chi oggi ha assunto un atteggiamento strumentale su questa vicenda”.

#Fatto1: oltre 2 milioni di euro per i fidentini
I soggetti attuatori hanno fino ad ora pagato e realizzato la riqualificazione di via Gramsci da via Malpeli all’incrocio con via Dei Mille (868.000 euro), opere di urbanizzazione di suolo e sopra suolo per 2.234.532,50 euro, ha investito 770.000 euro per la realizzazione del super parcheggio di via Marconi, ha ceduto gratuitamente 121.084 mq di aree per opere di urbanizzazione, realizzato almeno 75 alloggi di edilizia residenziale convenzionata, portato a termine gli interventi di sicurezza idraulica sul Rovacchia e il tombinamento del Rio “La Bionda”. L’accordo aggiornato tra il Comune e Panama Blu (la società controllata da Coop che realizza l’intervento ai Gigliati), votato lunedì, prevede inoltre: il grande parco urbano di via Kennedy da 70.000 mq con ponte sul Rovacchia e integrazione al circuito ciclo pedonale urbano, 250.000 euro per il completamento della tangenziale sud, 100.000 euro per la promozione delle attività commerciali del centro storico, 192.500 euro per il restauro dello scalone monumentale delle Orsoline, 115.000 euro per la riqualificazione dell’area archeologica nei pressi della Cattedrale.
Totale: 2.180.500 euro a beneficio diretto dei fidentini, senza contare 2,2 milioni di opere di urbanizzazione.

#Fatto2: nessun consumo di suolo
Parliamo di un’operazione in corso di attuazione, perché c’è un privato che ha acquisito il diritto ad edificare avendo eseguito le opere previste. A parte il fatto che Coop ha ridotto la superficie richiesta da 35.000 mq a 11.000 mq, il terreno è classificato da 20 anni (era nel Piano regolatore del 1996), è stato collocato nella zona del centro urbano grazie ad una precisa mozione di Forza Italia (votata all’unanimità nel 2007). Non è quindi la cementificazione di un’area vergine, su cui fino ad oggi non si era discusso. Ovviamente, approvando il Psc (il nuovo piano urbanistico) il Comune valuterà con grande attenzione le aree in cui latita un forte interesse pubblico o in cui i privati volessero chiedere un passo indietro. Questo perché il principio del consumo di suolo a saldo zero resta un caposaldo delle politiche urbanistiche dell’Amministrazione.

#Fatto3: nessuna speculazione sulla vecchia sede Coop
Il Comune detiene parte di quell’area (parcheggi e verde) e il Comune con la delibera di lunedì e con l’accordo sottoscritto ha aperto un percorso di riuso e riqualificazione, che coinvolgerà anche i proprietari dei singoli negozi.

#Fatto4: cambia in meglio la vita dei cittadini dei Gigliati.
L’investimento di Coop consente di collegare in modo nuovo tutta l’area di Coduro (via Kennedy, via Faraboli e tutti gli insediamenti oltre il Rovacchia, fino al centro storico). Come? All’interno del grande parco da 70.000 mq verrà realizzato il ponte ciclopedonale sul Rovacchia, connesso alla rete urbana. E si completa il sistema dei Giardini pubblici disegnati a Sud della Città.

#Fatto5: un iter trasparente
L’Amministrazione Massari ha portato avanti nella massima trasparenza la proposta depositata sul tavolo, prima discutendone in campagna elettorale con i cittadini, poi incontrandoli subito dopo il voto direttamente nel quartiere e poi realizzando il suo programma: a giugno 2014 viene depositata domanda di variante per la modifica del piano particolareggiato del 2005, lo si pubblica all’inizio del 2015, nella primavera dello stesso anno il progetto è on line sul sito del Comune con gli esiti della conferenza dei servizi e non arriva una osservazione che una. Il 24 settembre la Giunta delibera sulla conclusione della fase di studio sull’impatto ambientale. Da quel momento con Panama Blu si apre per 10 mesi il confronto per aggiornare l’accordo di tutti gli adempimenti posti in capo a Coop.

#Fatto6: coinvolti i negozianti della vecchia sede Coop
Aperto il confronto con Panama Blu per l’aggiornamento dell’accordo, ci sono stati incontri con i rappresentanti dei galleristi attivi nel centro commerciale esistente di via Giavazzoli, poi tradotte nell’accordo con Panama Blu. Lì si prevede il diritto di prelazione per i galleristi (con prezzi di acquisto dei nuovi spazi ridotti al solo costo di realizzazione) e di permuta per gli esercenti che si vorranno trasferire nella nuova sede ai Gigliati. Nello stesso accordo Coop si vincola al sostegno del commercio in centro storico. Aspettando il trasferimento, Coop promuoverà nella sede attuale interventi di restyling e manutenzione, per mantenere la sua attrattività.

#Fatto 7: la nuova Coop sostiene il commercio in centro storico
Occorrono due dati, premette l’assessore al Commercio Fabio Bonatti: “1) Coop investirà 100.000 euro per promuovere le attività del Centro commerciale naturale 2) Coop si è impegnata a sostenere la rete degli esercenti del Centro storico con azioni di promozione integrata delle offerte commerciali”.
Ciò detto, la vera guerra del commercio si poteva scatenare ampliando le superfici di vendita del settore non alimentare. “Bene: erano 2.300 mq nel vecchio spazio, saranno 2.500 nel nuovo complesso ai Gigliati, con priorità per il trasferimento dei 2.300 mq presenti in via Giavazzoli – prosegue Bonatti –. E sul segmento della licenza alimentare, Coop bussa ad una clientela che non viene sottratta a chi già oggi si rivolge alle attività del centro. Infine, bisogna sempre ricordare che la nuova Coop non andrà nella zona del casello autostradale, ma sarà a soli 1.700 metri da Piazza Garibaldi, con l’intenzione di portare clienti pescati in un’area che va da Parma a Piacenza. Significa che avremo non meno ma più possibilità di far fluire gente in centro storico e più strumenti per tutelare i consumatori, perché in genere gli Ipermercati attuano politiche di prezzo più favorevoli e provocano un atteggiamento di imitazione delle altre reti. La concorrenza che ci sarà, quindi, non sarà tra Coop e centro storico ma all’interno delle strutture della Grande distribuzione organizzata”.

#Fatto8: un progetto moderno contro la crisi
Si è detto che il trasferimento Coop ai Gigliati va rivisto in funzione del perdurare della crisi. Vero. Così come è vero il fatto che la delibera votata lunedì scorso parla di un progetto aggiornato, che ha ridotto di ⅓ la sua dimensione (da 35.000 mq a 11.000 mq).

#Fatto9: sostenere più occupazione, sostenere buona occupazione
La nuova Coop dovrà raddoppiare la sua forza lavoro. Il Comune farà di tutto per sensibilizzare Coop ad una forte attenzione verso le situazioni più significative del territorio e, comunque, Coop ha messo nero su bianco che si rivolgerà al Centro per l’Impiego di Fidenza per assumere la manodopera nelle strutture commerciali, produttive e di servizio del nuovo insediamento, applicando correttamente i contratti di lavoro nazionali e territoriali, oltre alla formazione permanente per l’aggiornamento professionale, affidata in via prioritaria alle realtà fidentine.

#Fatto10: tutti hanno sostenuto il trasferimento Coop.
Due Sindaci (Giuseppe Cerri e Mario Cantini) e due Giunte prima di quella in carica hanno sostenuto il progetto di completamento del quartiere Gigliati. Chiaro il pensiero di Cerri, chiarissimo quello di Cantini, che il 30 luglio 2012 scriveva: “Grandi sfide ci attendono: il nuovo Psc, la definizione del Foro Boario e della nuova scuola Solari, il piano di completamento del quartiere Gigliati …)”.

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ago 042016
 
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Ancora torna la Festa dell’Unità. Anzi, torna per la seconda volta la Festa dell’Unità di Salsomaggiore Terme e Fidenza.
Perchè insieme siamo più forti, e più sostenibili, nonostante tutto.

Dal 5 al 15 agosto (lunedì 8 agosto giornata di riposo) come gli scorsi anni in via parma (zona ponteghiara). Sarà una manifestazione caratterizzata da buon cibo cucinato da chef professionisti, musica tutte le sere con ballo liscio e piano bar e dibattiti politici sui temi più attuali. La festa aprirà i battenti alle 18,30 di venerdì 5 con l’inaugurazione con il segretario regionale Calvano, il suo omologo provinciale Serpagli e i nostri Gallicani e Taccagni.

E tornano i dibattiti, anche quest’anno, dopo la felice esperienza dell’Edicola de l’Unità del 2015. Che sono il nostro marchio di fabbrica, in fin dei conti, uno degli orgogli che portiamo a bilancio della segreteria. Perchè viviamo un periodo storico che definire bizzarro è forse poco e l’unico antidoto alle sue derive è il lavoro sulla cultura delle persone, sia quelle che s’impegnano attivamente, sia quelle che poi alla fine l’impegno lo applicano al momento del voto.

Ven 5 si parla di REFERENDUM COSTITUZIONALE con l’On. Andrea Giorgis e il Sen. Giorgio Pagliari.

Sab 6 il tema sarà invece la politica antimafia, con Andrea Villani che intervisterà Carlo Lucarelli

Dom 7 il segretario Serpagli si confronterà con i segretari di Piacenza e Reggio sul tema dell’Area Vasta

Merc 10 la nostra Patrizia Maestri parlerà di Naspi (nuova assicurazione sociale per l’impiego degli stagionali)

Giov 11 i sindaci Fritelli e Massari discutono con Alessandro Cardinali e l’On. Giuseppe Romanini di Unioni comunali e territori collaborativi

Ven 12 sarà Salso al centro della scena, con un confronto tra Bertinelli, Gualerzi e Costantino

QUI IL LIBRETTO COMPLETO DELLA FESTA, CON L’ELENCO COMPLETO DI TUTTI GLI EVENTI

lug 292016
 
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Si parte, Fidenza vola alle Olimpiadi di Rio con Ayomide! L’atleta fidentina ha fatto le valige e domani partirà con il suo allenatore Maurizio Pratizzoli alla volta del Brasile per partecipare alle Olimpiadi. Un sogno divenuto realtà non solo per Ayo e il Mammo (come viene chiamato in città Maurizio Pratizzoli) ma per tutta Fidenza, che è orgogliosa di Ayo e tiferà per la sua atleta.

Ti testimonio l’orgoglio della città per questo fantastico risultato. So che farai del tuo meglio ma le olimpiadi saranno comunque una bellissima e indimenticabile esperienza, perché tu hai già vinto la tua sfida”, così il sindaco Andrea Massari ha accolto in Municipio, con un mazzo di fiori, Ayomide Folorunso per l’“in bocca al lupo” alla vigilia della partenza per Rio.

Alla cerimonia erano presenti anche le altre giovani promesse dell’atletica allenate da Maurizio Pratizzoli: Desola Oki, campionessa europea dei 100 metri a ostacoli, l’ostacolista Elisa Maria Di Lazzaro e il velocista Steve Abe.

L’atletica è uno sport difficile, da solitari perché si gareggia da soli. Siete bravissimi, avete delle doti fantastiche ma i vostri successi sono anche merito delle persone vi sono intorno, come i vostri preparatori”, ha detto il sindaco Massari agli atleti.

Solare e sorridente come sempre, Ayo ha confessato: “Sono emozionata. Sarà un’esperienza che non potrò mai dimenticare. Vado a Rio per fare del mio meglio, ci metterò tutto l’impegno e spero di fare il personale”.

Ayomide gareggerà il 15 agosto alle 21.30, ora di Rio (il 16 agosto alle 2.30 ora italiana) nella batteria, mentre sarà in pista per la staffetta 4×400 il 19 agosto alle 8.40, ora di Rio (il 20 agosto alle 1.40 ora italiana).

Entusiasta dell’esperienza olimpica è Maurizio Pratizzoli, allenatore di Ayomide: “E’ una grande soddisfazione, è un sogno che si realizza dopo una lunga carriera sportiva. Partiamo molto determinati per poter confermare quanto di buono abbiamo fatto quest’anno e dimostrare di aver raggiunto una caratura internazionale”.

Giancarlo Chittolini, grande prof e preparatore atletico, sottolinea il talento di Ayomide: “Sono veramente pochi gli atleti italiani che hanno partecipato alle Olimpiadi prima di aver compiuto i 20 vent’anni. Ayo ne ha 19 e ha tutte le carte in regola per fare ottimi risultati”.

lug 252016
 
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A Fidenza arriva il parcheggio 2.0. La giunta comunale ha infatti varato il nuovo piano sosta che, non solo cambierà la distribuzione degli stalli di sosta a pagamento in città, a favore della rotazione a servizio del centro storico, ma introdurrà nuovi metodi di pagamento con parcometri tecnologici e possibilità di pagamento con smartphone. Confermati: le tariffe, la mezz’ora di sosta gratuita e gli orari di sosta a pagamento.

Come ha spiegato il sindaco Andrea Massari: “A fronte di interventi strutturali che hanno incrementato la dotazione di spazi urbani adibiti a parcheggio, abbiamo avviato un nuovo piano sosta cosiddetto “smart”, in nome dell’innovazione. Il nuovo piano è il naturale prosieguo di una serie di azioni che questa Amministrazione ha messo in campo per realizzare un modello di sosta che favorisca la rotazione a beneficio delle attività economiche e, allo stesso tempo, garantisca la sosta gratuita senza limiti di tempo ai pendolari e ai lavoratori, nonché stalli di sosta gratuiti a disco orario. E’ confermata la prima mezz’ora di sosta gratuita e introdurremo nuovi parcometri più tecnologici che permetteranno un pagamento più comodo della sosta, in futuro anche tramite app”.

In considerazione del cospicuo incremento di posti auto gratuiti senza limiti orari realizzato nel parcheggio di via Marconi – collegato a via Mazzini dal sottopasso e a piazza Repubblica da un sottopasso pedonale, a una distanza baricentrica di solo 415 metri dall’obelisco di piazza Garibaldi, con 635 posti auto per una superficie totale di 18.700 metri quadrati – saranno aumentate le righe blu nelle aree adiacenti il centro storico.

Gli stalli di sosta a righe blu saranno aumentati di 159 unità, passando dai 396 attuali a 555, ovvero un terzo degli oltre 1.500 stalli di sosta presenti nel centro urbano, nell’area circoscritta tra via Toscanini-via IV Novembre a ovest, via XXIV Maggio a sud, via Carducci-via Borghesi a est, la linea ferroviaria e il parcheggio di via Marconi a nord. L’incremento dei posti auto a pagamento comporterà una nuova ridistribuzione dei parcometri con un aumento di 5 unità, portando quindi a 16 il numero di parcometri presenti in tutto il centro cittadino. Sui parcometri saranno effettuate alcune innovazioni tecnologiche, tra cui il telecontrollo da remoto, l’inserimento delle tastiere alfanumeriche per consentire il pagamento con moneta elettronica e per la registrazione della targa del mezzo, nonché la predisposizione per il pagamento digitale tramite applicazioni”, ha sottolineato l’assessore alla Viabilità e Lavori pubblici, Davide Malvisi.

I posti auto che diventeranno a pagamento si trovano in alcuni tratti di via Mazzini, in via Marconi (di fronte al cimitero urbano), in via XX Settembre (nel tratto compreso tra piazza Pontida e piazza Gioberti), in un tratto di via Carducci, in piazza Garibaldi (di fronte a Palazzo Porcellini), in via Malpeli (nel tratto che costeggia il giardino di San Michele e nel tratto tra via Gramsci e piazza Garibaldi), in via Gramsci (nel tratto compreso tra via Della Vittoria e piazza Matteotti), in via Don Maffacini, in via Berenini (nel tratto compreso tra via Costa e via Boccaccio, lato destro). Sono inoltre previsti quattro posti auto a disco orario, con sosta massima di due ore, in via Mazzini in prossimità di via Gandolfi.

Pur mantenendo il principio di equa ripartizione tra le diverse modalità di sosta, “abbiamo rivisto il piano per migliorare ulteriormente la rotazione dei veicoli a favore delle attività economiche del centro, per le quali abbiamo già varato provvedimenti che si sono rivelati azzeccati, come la prima mezz’ora di sosta gratuita regolamentata con disco orario in tutti gli stalli di sosta a pagamento, per favorire gli accessi brevi alle attività e servizi del centro in modo gratuito. Inoltre quando, a gennaio, abbiamo ridotto le tariffe dei permessi a pagamento nella ztl e nelle aree pedonali, ne hanno beneficiato i residenti ma anche le attività economiche. Credo che questo dimostri l’attenzione dell’Amministrazione al commercio del centro città, un’attenzione che resta alta e che si concretizza in una serie di azioni mirate e trasversali ai vari assessorati”, ha concluso l’assessore alle Attività produttive, Fabio Bonatti.

giu 162016
 
AUTOBUS-BELLA

Il Distretto Socio-sanitario di Fidenza e la Regione Emilia-Romagna sono scesi in campo con una nuova misura di contrasto alla povertà: per le fasce deboli, ora viaggiare costa meno.

Lo ha deliberato il Comitato del Distretto Socio-sanitario di Fidenza che, grazie a un accordo siglato con l’Azienda Tep-Parma, ha investito i 14.808 euro assegnati dalla Regione Emilia-Romagna nella riduzione tariffaria degli abbonamenti annuali di trasporto pubblico per le fasce più deboli.

Chi può beneficiare delle riduzioni

Potranno usufruire della riduzione tariffaria: le famiglie numerose con 4 o più figli, i disabili, gli anziani di età non inferiore ai 65 anni per gli uomini e a 63 anni per le donne, le vittime di tratta di esseri umani e grave sfruttamento.

I richiedenti dovranno essere residenti nel Distretto Socio-sanitario di Fidenza ed essere in possesso di un ISEE inferiore a 9.000 euro (la soglia per l’accesso alle misure di contrasto alla povertà approvata dal Comitato di Distretto).

Per gli aventi diritto, l’importo dell’abbonamento annuale extraurbano ammonterà a 100 euro, mentre quello dell’abbonamento annuale cumulativo (una linea extraurbana più la città) ammonterà a 169 euro, con un risparmio di 47 euro.

Come si acquista l’abbonamento a tariffa agevolata

Gli abbonamenti a tariffa agevolata sono in vendita allo sportello Tep di Barriera Bixio e al Punto Tep di via Garibaldi 18 a Parma, aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.15. Il richiedente dovrà presentare l’apposito modulo compilato (scaricabile dal sito del Comune di Fidenza: www.comune.fidenza.pr.it nella sezione “Servizi sociali”) e la dichiarazione ISEE. Il modulo può essere richiesto e compilato anche agli sportelli Tep.

giu 092016
 
bariggi nuovo

“E’ una grande soddisfazione poter contare su una fidentina prestigiosa come Maria Pia Bariggi icome nuovo assessore, cui ho assegnato due deleghe chiave, Scuola e Cultura, pilastri dell’innovazione che stiamo portando avanti giorno dopo giorno”.Così il Sindaco Andrea Massari ha annunciato il nuovo assetto della squadra di governo della Città, nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Municipio, nel pomeriggio di oggi.

“Una Comunità cresce e si sviluppa quando si mettono al suo servizio passione, competenza, dedizione assoluta. Ingredienti miscelati in un progetto di governo che deve avere una visione d’insieme della Città, a maggior ragione se parliamo di una Comunità come Fidenza, resa speciale da una lunga tradizione di impegno civile e dalla lucida consapevolezza di un futuro a portata di mano – spiega il Sindaco -. Fidenza migliora con le buone opere pubbliche che fanno da volano per la ripresa economica e dicono no allo sfruttamento dei lavoratori, con le buone pratiche ambientali, con l’urbanistica che sposa la rigenerazione, con un welfare efficace che azzera clientele e sprechi e si dimostra capace di investire sul futuro”.

In questo cammino Scuola e Cultura “sono pilastri essenziali, ad occuparsi dei quali non abbiamo voluto figure improvvisate ma uno dei migliori tecnici in azione sul territorio comunale e provinciale. Sono lieto che Maria Pia abbia accettato la mia proposta, perché oggi Fidenza può contare su una personalità importante che ha fatto dell’Istruzione motivo di impegno personale e di significative conquiste professionali e che ha elevato sensibilmente l’offerta culturale di Fidenza”.Bariggi è stata anche un’amministratrice pubblica e “ciò la rende la figura ideale per entrare da subito al servizio della Comunità, senza perdere un solo minuto a dover capire le regole del gioco. Grazie a Maria Pia, quindi, cui ho affidato deleghe importanti e obiettivi particolari su cui si è già messa al lavoro. Penso all’innovazione imponente della rete delle scuole fidentine, per le quali abbiamo conquistato 3 milioni di euro in 24 mesi. Penso al futuro di tutti i contenitori culturali cittadini. Un grande ringraziamento, infine, lo voglio anche fare a tutta la maggioranza che con noi governa Fidenza, con la quale ho condiviso passo passo questa nomina e le motivazioni che ne sono state alla base”.

Maria Pia Bariggi torna, così, ad occuparsi dei settori su cui si era cimentata precedentemente, indiscussa protagonista di una rinascita culturale di cui Fidenza beneficia anche oggi.

“Quando il Sindaco Massari mi ha proposto di mettermi a disposizione – commenta l’assessora -, sapeva di poter contare sul mio spirito di servizio, sulla mia propensione a prendermi cura delle persone, sulla mia inclinazione a coinvolgere tutta la Comunità in un grande percorso partecipativo, strumento essenziale per analizzare, conoscere, progettare e realizzare insieme obiettivi di crescita e innovazione”.

Fidenza, come altre realtà di analoghe o più grandi dimensioni, “è alla prese con una stagione complessa, connotata dai fenomeni migratori e da una crisi economica che l’Amministrazione ha affrontato con azioni straordinarie, costruite con un riformismo dal basso che sta facendo scuola. Elementi centrali nella progettazione di un sistema moderno, legato all’istruzione e alla cultura, due ambiti sui quali si fonda la vita della Città.
E la nostra è una città, un ambito operativo privilegiato per mettere a sistema competenze, risorse, attori, per la quale è un onore spendersi. Il programma del Sindaco
– chiosa Bariggi – pone obiettivi importanti, che principiano con la verifica dell’efficacia e della equità sostenibile dei servizi e si sviluppano con l’individuazione e la realizzazione di interventi immateriali per attivare partecipazione, per generare valori e beni comuni, favorendo la socialità che si coniuga con un civismo responsabile. Obiettivi che sento prioritari, come cittadina e amministratrice”.

giu 072016
 
of festival 2016

di Franco Amigoni

Ho seguito il Festival Of4 e ho anche brevemente partecipato ad uno degli appuntamenti previsti nel cartellone.
Nei giorni seguenti sono state numerose le prese di posizione pro e contro il Festival, basate essenzialmente sul riscontro di cassa dei negozianti locali da un lato, degli operatori dello street food dall’altro, sul riscontro di pubblico dall’altro ancora.

Ho anche intravisto, molto da lontano, che qualcuno ha provato a risuscitare l’evento 2012 dei Subsonica in Piazza Garibaldi come un evento riuscito.

Riuscito in sostanza perchè non avrebbe fatto “perdere” soldi all’Amministrazione, perchè per il resto non pare abbia lasciato una traccia duratura nella memoria dei fidentini.
Queste poche note fanno emergere a mio avviso due elementi, uno micro, di misurazione del successo o insuccesso di una iniziativa, e uno macro, di senso dell’iniziativa stessa all’interno dell’ecosistema culturale di un luogo.

Il tema della misurazione presenta molte sfaccettature, proviamo ad evidenziarne alcune:
1. c’è il numero dei frequentatori. Le stime fatte dal Comune indicano in circa 36mila le persone presenti nel corso dei tre giorni del festival. Sono pochi? sono tanti? Se li dividiamo per 365 giorni di un anno, la loro incidenza in termini di “residenti equivalenti” è pari a circa 100 persone.
Non vado oltre, ma questo per dire che raramente sinora il “format” del festival è riuscito a incidere profondamente sull’economia urbana, nelle città italiane. Se invece dividiamo i 57mila euro spesi per 36mila presenze, otteniamo un costo/presenza di 1,58 euro. Non parliamo poi del caso “subsonica”. Con 1100 paganti,e un centinaio di biglietti venduti a Fidentini, a fronte di 88mila euro di spese, il costo/presenza (non entro qui nel merito delle sponsorizzazioni e dei costi reali per il Comune, ci penseranno altri eventualmente) è stato pari a 80 euro tondi tondi per presenza. C’è da farsi venire i capelli ricci (per chi li ha). Penso che un costo/presenza di 80 euro possa essere annoverato tra i peggiori nella storia dei festival mondiali, e il fatto che una parte della somma sia stata sostenuta da privati non riduce le dimensioni del fallimento. Credo che se si fosse proposto a un migliaio di persone di recarsi in centro per ritirare 40 euro, si sarebbe speso la metà a parità di risultato (anzi, con maggiore soddisfazione dei “premiati”). Se le iniziative sono fatte per creare nuovi flussi in centro, la partita dei Subsonica è ingiocabile;

2. c’è l’attivazione dell’economia locale, che in questo caso è stata indiretta, nel senso che tutti gli operatori dello street food erano provenienti da fuori Fidenza e appartenevano ad un “format” che sta girando l’Italia, quello organizzato da Merenda Italiana. L’attivazione dell’economia locale è stata quindi indiretta, nel senso che una parte dei frequentatori del festival si è anche diretto presso i locali dell’area per acquistare o consumare, in misura difficilmente quantificabile. Su questo aspetto, tra le varie sperimentazioni effettuate negli scorsi due anni sul tema agro alimentare probabilmente a mio parere quella più interessante rispetto all’attivazione dell’economia locale è stata Borgo Food, l’insieme delle iniziative agro alimentari connesse alla Festa di San Donnino 2015. Ricordo fra le altre cose gli showcooking con cuochi borghigiani, che hanno riscosso grande successo. Penso che, pur perfezionabile, la strada sia quella. Merenda Italiana, sia pur molto interessante come iniziativa, in breve tempo ha già trasformato sè stessa in un “format distributivo omogeneizzato”, che può essere molto piacevole ma non esprime il genius loci. Sul “genius loci” dei Subsonica soprassiedo.

3. c’è la sedimentazione di un patrimonio immateriale di attività culturali, cui il festival poteva contribuire. Sotto questo aspetto il Festival Of4, cambiando totalmente volto nelle sue due edizioni, non ha a mio avviso centrato l’obiettivo nè nel 2015 nè nel 2016, e richiede un ulteriore ripensamento; per i Subsonica parlare di patrimonio immateriale forse è un pò forte, senza nulla togliere alla qualità della loro musica per chi la apprezza;

4. c’è un discorso di rete, che l’evento può innescare o far crescere. Rete con altre iniziative, con il sistema locale e sovralocale. Qui qualcosa il Festival ha forse lasciato, vedremo;

5. c’è un discorso di tema. I festival di grande successo in Italia sono sempre nati dal basso, da appassionati in grado di fare la differenza, senza imposizioni dall’alto. Mantova, Trento, Pordenone, Bra, Lucca sono soltanto alcuni esempi. Anche Fidenza ha fatto storia in questo senso, con l’ormai classico esempio del Festival di Lilliput, che ha fatto la differenza per alcune edizioni portando la nostra città al centro dell’attenzione nazionale rispetto a questo tipo di iniziative. Il Festival di successo ha comunque un tema forte (non quattro, di cui tre soltanto accennati), e lo valorizza al massimo.

La questione del tema ci conduce al secondo punto, quello macro, di senso dell’iniziativa stessa all’interno dell’ecosistema culturale di Fidenza.

La nostra città può esprimere oggi, e reggere nel tempo, un festival importante e di richiamo sovraregionale?
Ne vale davvero la pena anche nel 2016?

Ma soprattutto, quali sono le energie dal basso, che scaturiscono direttamente dal nostro territorio (e che c’erano per Lilliput), che possono fare la differenza con un occhio al genius loci e uno, strabicamente, al futuro?

Come spesso mi accade, concludo qui, con qualche buona domanda.

giu 072016
 
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Le risate e le corse dei bambini insieme a tanta emozione hanno accompagnato l’inaugurazione del Parco del Piccolo Principe, in memoria di Marcello Bo. Un aeroplano in legno sul quale i bambini possono giocare e volare con la fantasia è il “tesoro” di questo parco in via Saragat, fortemente voluto dagli amici di Marcello, che sin da bambino aveva sognato di volare.

Un sogno che si era avverato con una brillante carriera, che aveva portato Marcello a diventare un affermato pilota dei voli di linea della compagnia di bandiera. Ma Marcello era molto di più di un bravo aviatore: era un giovane allegro, simpatico, generoso, sensibile, solare e attivo, amato e stimato da tutti. La sua improvvisa e prematura scomparsa nel dicembre 2015 ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità e subito è partita un’importante testimonianza collettiva di solidarietà a favore della comunità di Fidenza.

L’iniziativa si è concretizzata ieri, con il taglio del nastro da parte della piccola Rebecca, grande amica di Marcello, del Parco del Piccolo Principe, dove gli amici del giovane scomparso hanno fatto installare un gioco in legno a forma di aereo. Il parco pubblico di via Saragat, vicino a dove abitava il pilota fidentino, ha preso il nome dal celebre romanzo di Antoine de Saint-Exupéry, ispirandosi alla profonda passione per il volo che animava Marcello.

Il sindaco di Fidenza, Andrea Massari, ha ricordato commosso Marcello. “E’ un momento dal sapore dolce e amaro allo stesso tempo. Amaro per il vuoto che ha lasciato un amico scomparso, dolce per il momento di festa e per il dono che i suoi amici hanno voluto fare ai bambini di Fidenza”, ha detto Andrea Massari, che poi ha commentato come “noi della generazione dei primi anni Settanta ci sentiamo ancora bambini ma in realtà siamo nell’età della responsabilità. Dobbiamo prendere il testimone da Marcello, che ha saputo coniugare la responsabilità con quella gioia di vivere e capacità di continuare a sognare tipica dei bambini. A nome dell’Amministrazione e di tutta la città di Fidenza porto un grande abbraccio alla moglie, alla famiglia e a tutti gli amici di Marcello, che ringrazio per questo bellissimo dono”.

Il sindaco Massari ha quindi invitato i presenti a ricordare Marcello con un applauso, che è stato fortissimo, lungo, sentito e commovente.

“’Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano’. Questa frase del Piccolo Principe, che accompagna questo parco, ben rappresenta Marcello, che non aveva mai smesso di essere bambino, quel bambino che sognava di volare e che con la sua forza di volontà aveva realizzato il suo sogno. Donare un aereo ai bambini di Fidenza ci è sembrato il modo migliore per ricordarlo nel tempo, perché altri bambini possano sognare di diventare piloti e magari seguire le sue orme. E’ stato incredibile: in un mese e mezzo abbiamo raccolto 11mila euro. Questo dimostra l’affetto dei fidentini per Marcello ed è il segno della bontà che lui ha sempre donato a tutti. Ringrazio tutta la comunità di Fidenza che ha dimostrato di essere unita e generosa, e l’Amministrazione comunale che ha appoggiato questo progetto”, ha spiegato Matteo Soncini, rappresentante degli amici di Marcello Bo.

mag 312016
 
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di Amedeo Tosi

Oggi il Consiglio Comunale di Fidenza celebra l’anniversario del primo voto da parte delle donne in Italia.

Un momento di riflessione e confronto molto importante, per il quale ringrazio i consiglieri di minoranza per averlo proposto, che ci vede tutti assieme riflettere sui diritti alle donne e sulla situazione presente oggi nel nostro paese anche grazie all’atteso intervento della dott.ssa Roberta Mori Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Emilia Romagna che ringrazio a nome di tutto il Consiglio Comunale e dell’Amministrazione per aver accettato il nostro invito ed essere qui.
Ringrazio poi il dott. Nino Manno e il Segretario per il supporto fornito nell’organizzare il Consiglio Comunale straordinario.

Il 10 marzo del 1946 si svolsero a Fidenza, come nel resto del paese, le elezioni amministrative e per la prima volta poterono sia votare che essere elette anche le nostre concittadine. Gli elettori erano 11.627 circa la metà donne. Un diritto, quello del voto, riconosciuto dalla Costituzione a tutti i cittadini, uomini e donne, maggiorenni consistente nella possibilità di partecipare alle elezioni. Se pensiamo al voto, 70 anni dopo, è chiaro come la nostra nazione sia entrata in una dimensione di vocazione civica ben lontana da quella presente nel marzo del 1946. Il problema non è più solo quello dei diritti ma quello dell’astensionismo crescente e della coscienza civica sempre più in difficoltà che dovrebbe invece portare tutti uomini e donne ad interessarsi ed occuparsi della città.

Tanto resta ancora da fare sulla parità effettiva dei diritti come ci dimostrano i numeri: solo il 51 per cento delle donne lavora, contro il 74 per cento degli uomini. Ma l’elemento chiave è la disparità salariale: un’italiana in media guadagna 0,47 centesimi per ogni euro guadagnato da un uomo. Solo per restare nel campo del lavoro trascurando tutti gli altri ad iniziare dalla famiglia.
E’ infatti soprattutto sulle spalle delle donne che pesa in modo sempre più gravoso la necessità di portare avanti la crescita dei figli, la gestione della casa e la propria attività lavorativa quando c’è. Per le giovani coppie arrivare a costruire una famiglia è sempre più difficile ed i tempi della vita si spostano in avanti con tutto quello che comporta sia nelle relazioni che nella società.

Una riflessione urgente sul ruolo della donna oggi e sull’effettiva parità dei diritti è inderogabile se vogliamo ancora parlare in futuro di una generazione di italiani visti i drammatici indici demografici oggi presenti.

«Stringiamo le schede come biglietti d’amore» scriveva Anna Garofalo nel suo libro edito da Laterza e pubblicato nel 1956 ricordando il giorno del voto. Sarebbe bello poter scrivere oggi: “vivo in uno Stato e in un Europa dove essere madre, donna e moglie o compagna è al centro delle azioni politiche e dell’attenzione sociale: il più alto segno di amore della nostra società”.

mag 312016
 
donna

di Alessia Frangipane

È con grande piacere che saluto e ringrazio la consigliera regionale Roberta Mori per averci onorato della sua presenza e del suo intervento qui, con Roberta abbiamo condiviso una legge regionale sulla parità e contro le discriminazioni di genere frutto di un lungo e importante cammino. Come ci è già successo di ricordare in questa sala e nelle iniziative promosse dall’amministrazione comunale che “praticano” e concretizzano la normativa regionale, questa legge ci fa salire di un gradino la lunga scala che porterà seriamente ed in maniera univoca ad una parità di genere iniziata 70 anni fa.

Ringrazio le consigliere e i consiglieri di minoranza che hanno proposto questo consiglio dedicato perché ciò mi ha dato modo in questi giorni di riflettere sul voto femminile. Nel momento del voto mi sono sempre detta che noi donne votiamo da troppo poco tempo per permetterci di ipotizzare, come gesto provocatorio, di non andare a votare e …

In questi giorni ho pensato che mia nonna quando è nata, era il 1932, è nata di serie B per lo Stato in cui viveva. Non aveva diritto di voto. Mia madre invece per fortuna sì. Può sembrare banale soffermarsi su queste cose ma è doloroso per me rendermi conto che 70 anni fa io valevo meno del consigliere… Rastelli. Secondo me siamo uguali nell’esercitare un diritto, questo diritto.

Le differenze sono altre tra me e lui. La valorizzazione delle nostre differenze, di genere, si deve concretizzare in altro modo da “consentire a lui di votare e a me no”. Bene, 70 anni fa questo non era possibile.

Mi sono detta, nella breve riflessione di alcuni giorni fa, che non potrò mai più lamentarmi della fatica e della (a volte) precarietà, spesso fragilità, della nostra democrazia, sono solo 70 anni che il suffragio è davvero universale! siamo giovani, giovanissimi operatori ed operatrici di democrazia, è naturale che se diamo per scontato i diritti acquisiti da pochi anni questi presto scompaiono nei meandri delle problematiche e delle emergenze, sono diritti ancora troppo “in fasce” per non aver bisogno di sostegno.

Ed infatti la pari opportunità del voto non ha automaticamente portato una pari opportunità culturale.
Oggi io sono qui forse, senza forse, diciamola la verità, perché tutti siamo obbligati da una legge ad avere giunte di parità, certo non possono essere giunte né di sole donne e né di soli uomini ma tutti voi-noi sappiamo benissimo che il problema maschile nella politica così come nei consigli di amministrazione o nella analisi degli stipendi o carriere non esiste.

..la fatica di vederle le donne al di fuori del "bella, brava e mamma" e di vedersi le donne, noi donne, di vederci non come ci vede la tv, la pubblicità e la maggior parte degli uomini.. che grande sfida culturale e personale di ognuna e ognuno di noi!

Forse, se saremo bravi e brave tra 10 anni questo obbligo “di vederci e di cercarci… certo per le nostre capacità e competenze” non servirà più perché sarà usuale per tutti noi, donne e uomini, pensare che una donna possa svolgere normalmente attività politica, imprenditoriale e di comando e non come qualcosa di eccezionale.

Credo che per arrivare davvero in cima alla scala e raggiungere seriamente le pari opportunità non siano sufficienti leggi e servizi, i famosi servizi di conciliazione del tempo di lavoro e di cura.. tu che sei mamma, figlia o nipote e che desideri lavorare, anche lavorare, o devi lavorare per avere una qualità della vita tua e della tua famiglia di un certo tipo, hai bisogno che le istituzioni ti agevolino in questi duplici o triplici compiti/ruoli e quindi se le istituzioni non lo fanno, è tutto un gran lamento, e manca questo e manca quello ecc. Aspetto fondamentale, non dico che non siano essenziali per la parità i servizi, ma credo anche che la sfida sia profondamente su un altro piano, di tipo culturale e anche molto privato, finché il ruolo e il compito dell'uomo sarà uno e quello della donna duplice o triplice all’interno della società e della famiglia la cosiddetta parità sarà solo fatta di parole. Non che non ci siano oggi, per fortuna, uomini che fanno altro, hanno più ruoli e compiti, oltre che lavorare e portare a casa lo stipendio più alto che porta avanti l'economia del

sistema familiare. Ma sono troppo pochi, non sono l’ordinario, non è usuale.Ci vorrà del tempo, certo, sono solo 70 anni che abbiamo il diritto di voto, ci vorranno leggi servizi iniziative a sostegno di una cultura della parità. A sostegno di un atteggiamento mentale che deve svilupparsi precocemente fin dalla nascita, per chi deve ancora nascere, e acquisito per chi è nato in un determinato contesto ed è consapevole di voler vivere in un altro.

Io sono stata più fortunata di mia nonna, sono nata quando donne e uomini avevano lo stesso diritto di voto, io non sono nata di serie B.

Oggi è importante lavorare nell’offerta di servizi di aiuto per conciliare tempi di lavoro e di cura non alle donne ma alle famiglie che sono composte da donne e da uomini. Oggi è importante offrire ai nostri figli un contesto dove immaginarsi e sperimentarsi in modo paritario, senza stereotipi di genere. I primi risultati li vedremo quando la maggior parte dei giochi di ruolo dei nostri figli, alla scuola materna, non saranno i soliti giochi stereotipati, ma saranno più liberi, mentalmente liberi di sognare di diventare carpentiera, idraulica, saldatrice, medica, ingegnera, è difficile trovare mestieri prevalentemente maschili coniugati al femminile… 

Forse vi aspettavate altro da me o forse no. Ma il diritto di voto alle donne è solo la partenza di un lungo cammino di conquista di diritti e libertà, non è l'arrivo.