dic 072010
 
sartori

Non è superfluo notare in premessa che l’assestamento definitivo del bilancio 2010 del nostro Comune coincide con l’approvazione da parte del Governo di misure decisive per il futuro degli enti locali. Sono infatti in discussione in questi giorni in Parlamento le misure per garantire alle regioni la copertura dei circa 100 miliardi di spese necessarie per erogare i servizi regionali e, per quanto concerne i comuni, dovrà essere presa una decisione in merito all’aliquota di equilibrio per la futura imposta comunale sul possesso degli immobili, senza la quale il federalismo rimarrà solo sulla carta. Si ipotizza il 10 per mille, ma questa soglia non basterà a coprire anche le spese per sostenere l’entrata in vigore della cedolare secca del 20 per cento sugli affitti, prevista e tante volte annunciata, anche se a rischio dato l’impatto che avrebbe sui conti pubblici.
Prendendo le mosse da queste considerazioni, dalle quali non sarebbe corretto prescindere, vorrei precisare prima di tutto che il comune di Fidenza è stato amministrato dal centro sinistra negli anni passati in modo corretto e in piena trasparenza. La spesa pubblica è stata tenuta sotto controllo senza per questo privare i cittadini di servizi di elevata qualità e senza neppure rinunciare a realizzare opere pubbliche e infrastrutture che sono sotto gli occhi di tutti. E’ anche vero che per poter effettuare tali opere le amministrazioni precedenti hanno acceso alcuni mutui e si sono indebitate, ma grazie a queste scelte fatte con lungimiranza e coraggio Fidenza è cambiata molto in pochi anni, e in meglio. A causa di questi mutui, da parte di chi sedeva negli allora banchi della minoranza, siamo stati criticati e giudicati alla stregua di persone irresponsabili. Certamente se avessimo ragionato e agito come diceva l’allora minoranza, oggi Fidenza non avrebbe tutte quelle opere e infrastrutture che l’hanno mantenuta al passo con i tempi permettendole di avere una indiscutibile capacità attrattiva per gli insediamenti commerciali e produttivi. L’elenco delle opere e degli interventi realizzati è sterminato: nuove piazze e nuove strade, un nuovo ospedale con tutte le infrastrutture annesse e connesse, la tangenziale sud, le fognature, i servizi acqua e gas nelle frazioni, la viabilità, nuove piste ciclabili, il restauro del teatro e la riqualificazione del palazzo delle Orsoline, il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti, l’insediamento dell’Outlet e dello Shopping Park.
Invertiti i ruoli, quella stessa parte che si stracciava le vesti in Consiglio comunale negli anni scorsi, ieri minoranza e oggi maggioranza sempre rappresentata dall’attuale Assessore al bilancio, sta facendo la stessa medesima cosa: ricorre ai mutui per poter finanziare qualche investimento allo scopo di mandare avanti le opere pubbliche. Ma i due casi sono molto diversi, a mio parere. L’attuale Amministrazione ha basato il proprio primo bilancio su previsioni totalmente aleatorie, come abbiamo detto a suo tempo, le quali sarebbero state molto pericolose perché nel caso non fossero andare in porto le alienazioni di due immobili di proprietà del Comune il bilancio si sarebbe trovato nelle sabbie mobili. Così è stato. La mancata vendita di questi immobili ha costretto l’Amministrazione ad assumere dei mutui per poter garantire quelle opere necessarie alla comunità e per garantire quelle spese di investimento non rinviabili, come le manutenzioni ordinarie e straordinarie urgenti. Il totale dei mutui assunti dal comune nel 2010 ammontano a 2.800.000 euro. Inoltre molte delle opere pubbliche programmate sonno slittate passando dal 2010 al 2012 o sono semplicemente sparite dalla programmazione.
Le responsabilità maggiori, al netto dei tagli selvaggi del Governo Berlusconi, rimangono però di questa Amministrazione, la quale ha assunto un atteggiamento eccessivamente prudente, rinunciando a tutto e rinviando pure la realizzazione di opere e lavori pubblici essenziali pur di non precludere all’ente la possibilità di rispettare i vincoli imposti dalle vigenti disposizioni sul patto di stabilità interno. A tale fine sono state apportate riduzioni ai budget di spesa già assegnati. La politica tagli è stata attuata su tutti i settori.
E’ vero che le entrate sono diminuite, ma non possiamo lasciare Fidenza paralizzata. A questo punto non mi resta che invitare il Sindaco a cercare nuove risorse per far sì che Fidenza continui ad avere una capacità attrattiva. A mio avviso, questo si può ottenere con un piano urbanistico nuovo, concepito guardando al futuro e scommettendo su nuovi modelli di sviluppo.
Un Piano Urbanistico è il momento essenziale in cui va individuata la futura Fidenza, il suo ruolo economico sociale, le regole e gli indirizzi che regolino e diano gli indirizzi strategici di sviluppo della città in un contesto nuovo e globale. Logicamente per fare questo ci vuole coraggio e lungimiranza, doti che finora la Giunta Cantini non ha mostrato in nessuna occasione.

Rita Sartori
rsartori@pdfidenza.it

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