mar 032015
 
albergo fidenza

di Franco Amigoni

La gente forse non si è resa ancora conto del tutto del rischio enorme che abbiamo corso a maggio 2014. Se avesse vinto Gabriele Rigoni, e fosse diventato sindaco si sarebbe trovato per esempio nella scomodissima posizione di dire di no ad un albergo (quello ormai famoso dietro il Dea Luna) perchè non gli piaceva. Motivazione ineccepibile, direi …

Qualche giorno fa il Dottor Rigoni Gabriele, sempre pronto a perdere il suo tempo prezioso sulla fuffa, ha postato il seguente messaggio: “‪#‎Fidenza‬ riparte dabon…venerdì il consiglio comunale ha autorizzato un hotel 3 stelle posizionato nella zona artigianale dietro il Dea Luna giudizio estetico personale…ecco direi che non potrà essere candidato ad essere patrimonio dell UNESCO. In variante al vecchio prg e prima di autorizzare il nuovo psc. La fondamentale giustificazione addotta dai colleghi pd in maggioranza è che la possibilità di farlo era già prevista dal prg vecchio e resterebbe anche nel nuovo psc e che non si può frenare lo sviluppo economico… (3/4 posti di lavoro 4, forse, meno quelli che perdono gli alberghi in centro però. .). Che ne pensano gli amici albergatori e gli amanti delle belle cose? Vedete voi una strategia ben studiata, un disegno che io non vedo, sotto a queste varianti edilizie? Se non si possono fare scelte politiche strategiche di indirizzo sui piani presentati dai tecnici perché ci si fa votare per andare in consiglio comunale?”. Rigoni ha poi sentito il dovere etico sinfonico di aggiungere: “ma vorrei che in molti sapessero che cosa viene autorizzato e quale sia la capacità strategica di questi amministratori…guardatevi il consiglio…è illuminante dovrebbero trasmetterlo nelle scuole…”

Mi duole perdere il mio tempo molto meno prezioso del suo, ma mi tocca, perchè alcune precisazioni sono doverose, per facilitare Gabriele Rigoni a parlare di fatti, ogni tanto, e non solo di fuffa:

1. La previsione di comparto tecnico distributivo era già contenuta nel PRG del 1995, ed è stata riconfermata nel Piano Strutturale di Cantini.
2. già nel 2012, in vigenza del PRG 1995, poichè la previsione di comparto tecnico distributivo era generica e non specifica per il comparto alberghiero, e poichè mancavano 87 metri quadrati su 914 di superficie lorda ammissibile, la società ha richiesto come da normativa la convocazione di una Conferenza di Servizi per valutare comunque la compatibilità dell’insediamento in relazione agli aspetti igienico sanitari ed ambientali della zona. Dopo alcuni approfondimenti, il 10 dicembre 2013 la Conferenza di Servizi ha esaminato le integrazioni richieste alla società, non ha rilevato motivi ostativi alla realizzazione dell’intervento.
3 La richiesta di modifica delle norme tecniche del Piano regolatore 1995 per poter specificare “comparto ricettivo alberghiero” e per poter aggiungere 87 metri e giungere ai 914 necessari è stata depositata tra il 9 luglio 2014 ed il 7 settembre 2014. Durante questo periodo di deposito e possibile spazio per osservazioni pubbliche, nessuna osservazione è arrivata al Comune, nè da semplici cittadini nè tantomeno dal Signor Rigoni.
4. Qualora, dopo tutti questi passaggi regolari e normativamente corretti, il Consiglio avesse bocciato e rifiutato il progetto, avrebbe prestato il fianco ad ogni genere di ricorso e richiesta di rimborso, cosa che avrebbe determinato molto probabilmente una spesa non prevista sia di carattere legale che per avere impedito senza motivo ad un privato lo svolgimento della sua attività
5. i motivi ostativi non possono essere, come qualcuno sembra credere dalla lettura degli interventi, di carattere legato alla struttura economica e alla distorsione della concorrenza. Siamo in un paese libero. Se uno vuole aprire un Albergo, e sussistono tutte le condizioni urbanistiche, igienico sanitarie e ambientali, deve poterlo fare senza aggravi burocratici. Si chiama appunto libera concorrenza, e democrazia. Non si può dire, insomma, “non ti lascio aprire un albergo a fidenza perchè a mio avviso ce ne sono già troppi a salso. Non è questo il compito della pubblica amministrazione, a meno di trovarsi in Bulgaria negli anni 70. 6. il fatto che il progetto sia “bello” o “brutto”, poi, è talmente personale e soggettivo che non entro nel merito.

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