lug 282010
 

Stretta nella morsa dei tagli agli enti locali voluti dal governo “amico” nella manovra correttiva, l’attuale Amministrazione comunale sta cercando in tutti i modi di recuperare un po’ di risorse.
E senza neanche troppa fantasia si è rivolta all’unica piccola miniera ancora da saccheggiare, le tasche dei cittadini di Fidenza, peraltro utilizzando metodi discutibili.
Primo atto di questa campagna poliziesca di rastrellamento di soldi per la macchina comunale rimasta a secco è la gestione della Tarsu, la tassa sui rifiuti, la quale ha già subito degli incrementi notevoli a partire da quest’anno.
Oltre a tali misure di ulteriore tassazione sui cittadini, che ho già denunciato a suo tempo,  sono costretto a stigmatizzare un’altra operazione molto scorretta a cui i fidentini sono stati sottoposti proprio in un momento di ristrettezze economiche: l’accertamento presso le singole abitazioni della superficie su cui va calcolata la tassa.
Questa spedizione punitiva nei confronti dei cittadini è il frutto di un precisa scelta politica di penalizzazione dei contribuenti da parte dell’assessore al Bilancio Stefano Tanzi in piena controtendenza rispetto agli indirizzi perseguiti dalle passate Amministrazioni di centrosinistra.
Di questo atto amministrativo non condivido assolutamente la metodologia con cui è stato condotto. Di fatto l’azione silente di accertamento si basa esclusivamente sulla richiesta ai cittadini di produrre della documentazione (planimetrie catastali, documenti dei titoli abilitativi) che è già in possesso della pubblica Amministrazione.
Ciò è vietato dalla legge e risulta iniquo e discriminatorio in quanto preserva i cittadini che non si prestano a produrre la documentazione (peraltro non dovuta) mentre insiste sui cittadini che per senso civico si prestano a produrre quanto richiesto dagli uffici comunali.
Non è chiaro infatti  cosa si prevede di fare con i cittadini che, pur legittimamente, non hanno prodotto la documentazione mentre è lampante a cosa vanno incontro gli altri.
A nessuno, poi, è dato sapere quale sia il programma secondo il quale tali operazioni di accertamento si svolgono presso le abitazioni delle famiglie, anche perché esso non è stato reso pubblico. Devo rimarcare che c’è stata una palese e colpevole carenza di informazione sul tema da parte di questa Amministrazione e da parte dell’assessorato sia sulla modalità di svolgimento delle verifiche tributarie sia sulla modalità di riscossione degli eventuali accertamenti, carenza di cui sarebbe interessante sapere i motivi.
Allo stesso modo è poco giustificabile l’assoluta mancanza di illustrazione delle modalità sanzionatorie a cui sono sottoposti chi incombe nelle verifiche previste di legge.
A nostro parere sarebbe meglio fare un passo indietro e meditare sull’opportunità di perseguitare i cittadini di Fidenza.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

FacebookTwitterGoogle+Condividi
 Posted by at 0:00

 Leave a Reply

(richiesto)

(richiesta)