ago 312013
 
caccia

 

Quanti di noi sono passati per la scuola di Santa Margherita a vedere la splendida mostra di oggetti contadini che il maestro Gainotti ha con pazienza e passione accumulato negli anni. Quanti di noi hanno sentito il maestro illustrare modi d’uso e sopratutto i nomi degli attrezzi, prima in dialetto borghigiano e poi in italiano.

Quanti fidentini e abitanti della frazione di Santa Margherita ancora oggi possono dire: io ho frequentato quelle scuole.

Quanti fidentini ricordano che una volta nella scuola c’era il seggio per votare.

Quanti ricordano che proprio sopra Santa Margherita e sopra quella scuola i bombardieri che hanno ferito Fidenza durante la guerra iniziavano a virare per tornare indietro e colpire ancora la nosta città.

Tantissimi ed ognuno ha tenuto nel cuore un ricordo, un’esperienza,un pezzo di storia della nostra città e delle sue frazioni. Un pezzo importante della fidentinità che ognuno di noi ha dentro e che vorrebbe raccontare e trasmettere ai propri figli ma non solo. Anche a coloro che non conoscono queste storie, anche a coloro che a Fidenza sono arrivati da poco. Insomma farne un patrimonio comune anche di tradizioni, che possa ricordare, unire e far crescere.

Credo che a nessun fidentino, ancora meno se abitante a Santa Margherita o Pieve Cusignano, sia mai balenato per la testa il pensiero di poter abbattere quella scuola, venderla

e darla in mano a qualcuno che la trasformi in una palazzina. Tutto si poteva pensare ma non a questo. In realtà ci sono stati una decina di Fidentini che lo hanno pensato e lo stanno mettendo in pratica. Sono i consiglieri comunali di maggioranza e il Sindaco con la sua Giunta, che vogliono fare questo scempio. Motivo? Quello ufficiale è che la scuola avrebbe bisogno di interventi manutentivi, che ci sono pochi soldi e che quindi conviene vendere. Almeno avranno pensato dove mettere tutto il prezioso materiale che la scuola contiene, voi direte, ed invece no. A quello ci penseranno dopo.

Questo il classico esempio di come, con la scusa delle poche risorse economiche si possano fare danni incalcolabili alla nostra memoria, alla nostra storia, alle nostre frazioni, alla nostra cultura.
Probabilmente più che i soldi a mancare sono le idee oppure, ancora più grave, la voglia e la passione di provare a fare qualche cosa di un po’ più difficile per ottenere qualche cosa di più importante e bello.

Perchè non pensare ad un intervento che coinvolga anche il privato nella ristrutturazione dell’immobile, il quale potrebbe poi gestire il luogo innanzitutto conservando al meglio tutti gli oggetti raccolti dal maestro Gainotti e poi creando un punto di aggregazione, ristorazione, con spazi da mettere a disposizione per iniziative e mostre, luogo di ritrovo per la frazione, luoghi di studio e approfondimento sulla vita contadina, insomma fare ciò che in tanti altri posti si fa da tempo per mantenere vivo un luogo e i suoi contenuti.
Un progetto del genere potrebbe probabilmente accedere anche a finanziamenti da parte di Fondazioni, dalla regione o da qualche ministero.

Non provarci sarebbe un peccato grave!

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 Posted by at 10:16

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