giu 122011
 
4si

“4 Sì per l’Italia” è l’ambizioso  titolo dell’iniziativa sui referendum del 12 e 13 giugno prossimi, organizzata dal Gruppo dei Giovani Democratici a cui hanno aderito tutti i partiti della coalizione di centro sinistra (Italia dei Valori, Rifondazione comunista, Sel, Città aperta).
L’inizio è stato caratterizzato da un simpatico duetto tra Francesco Ghisoni e Simone Conforti che, sull’onda della trasmissione televisiva “Vieni via con me” hanno elencato tanti validi motivi per andare a votare.
Moderatore del dibattito  è stato Alessandro Stefanini che, con disinvoltura e  intelligenza, ha saputo  introdurre i tre relatori.
Il primo di questi è stato Francesco Camattini, responsabile del  Comitato Acqua pubblica. A suo parere occorre stare ben attenti a respingere le falsità che vengono propagandate. Ad esempio a  chi dice che l’acqua pubblica è molto più costosa di quella privata basterebbe citare il comune di Arezzo che ha le bollette più care d’Italia ed è completamente gestito da una società privata. “Se lasciamo l’acqua in mano ai privati – ha aggiunto -  nel 2037 ci potremo trovare con i soldati a vigilare sui pozzi d’acqua e di petrolio diventati beni rari”. Adesso, a suo avviso, il clima sta cambiando e i cittadini sono stanchi di pozioni subordinate e vogliono contare di più. Giuseppe Negri, Referente della Giustizia del Pd, ha parlato del legittimo impedimento specificando che il quesito referendario è tra chi vuole eliminare le diversità di trattamento tra i cittadini e chi invece ritiene che non siamo tutti uguali. La legge che si chiede di abrogare è una legge ad personam fatta solo per proteggere il presidente del Governo. Non sono mancate critiche al modo di intendere la giustizia da parte della maggioranza che per continuare a sopravvivere ha finora avuto bisogno di 50 voti di fiducia.
Molto atteso e interessante l’intervento della consigliera regionale dei Verdi Gabriella  Meo. Anche per lei sono state dette molte falsità. Non è vero che tutto il mondo sta investendo sul nucleare (la Germania, ad esempio, chiuderà col nucleare entro il 2020) e nei prossimi anni assisteremo ad una caduta a picco di questa fonte energetica. “Un’altra balla – ha aggiunto – è quella di dire che il nucleare si mantiene da sé quando sappiamo tutti che se non è sostenuto dallo stato non regge”. Secondo la Meo non è vero che il nucleare ci renderà indipendenti dai paesi esteri perchè per questo  tipo di energia ci vuole l’uranio e dato che in Italia non ce n’è dobbiamo acquistarlo da altri.  Ma il problema senz’altro più grande a proposito di nucleare è dato dalle scorie che rimangono attive per migliaia di anni. Gravi sono i danni che il nucleare arreca alla salute dei cittadini anche perché gli incidenti sono molto più frequenti di quello che i media ci fanno vedere. Da un’indagine epidemiologica condotta in Germania dal 1980 al 2003  è emerso che studiando le patologie infantili (da 0 a 5 anni)  si è visto che quelli che vivono in un raggio di 5 km. da centrali nucleari i tumori sono  1,5 volte in più e le leucemie addirittura 2,8 in più. “Riassumendo – ha concluso la Meo – si può dire che quando si parla di nucleare si parla soprattutto di: soldi, ambiente, salute e conflitti”.
Alle tre relazioni è seguito un piccolo dibattito in cui alcuni presenti nel pubblico hanno  rivolto domande agli esperti.
L’iniziativa è stata senz’altro molto interessante e un plauso va al gruppo dei Giovani Democratici che l’ha organizzata anche se il pubblico presente in sala è stato certamente al di sotto delle aspettative. I tre relatori sono stati davvero molto efficaci e hanno offerto spunti di riflessione che meritavano una partecipazione maggiore.

Giovanna Galli
ggalli@pdfidenza.it

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 Posted by at 10:03

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