giu 032011
 
nuclearesi

Nella seduta del consiglio comunale del 26 maggio u.s l’ordine del giorno sul rifiuto del nucleare a Fidenza che è stato presentato dal gruppo consiliare del Pd è stato deliberato con l’astensione della maggioranza.
A dire il vero la prima stesura del documento era un po’ diversa da quella deliberata perché tante e giustificate  erano le critiche rivolte contro il governo che non sa applicare una corretta politica energetica.
La scelta del nucleare oggi non è più tollerabile. Se Chernobyl aveva messo in crisi la nostra fiducia nell’atomo oggi dopo quello che è successo in Giappone si è capito che non esiste la centrale nucleare sicura e il pericolo radioattività non conosce frontiere, è inarrestabile e praticamente dura in eterno. I rischi superano di gran lunga i vantaggi.
Luigi Toscani ha letto il documento integrandolo con approfondimenti e citazioni che hanno lasciato poco spazio alla maggioranza per criticare. Certamente più politico l’intervento di Francesco Ghisoni che ha criticato  il modo di procedere del nostro Governo che appena successo l’incidente di Fukushima attraverso i suoi rappresentanti ha detto “noi andremo comunque avanti”. “Ma, comunque –  ha ribadito -  non siamo qua a difendere un Governo o un’opposizione ma un territorio”. Ha criticato la decisione di scorporare i referendum dalle elezioni amministrative con un  costo aggiuntivo di 300 milioni di euro e con la speranza che non venga raggiunto il  quorum. Questo, a suo avviso,  non è un modo serio di affrontare il problema perché occorre affidare la decisione ai cittadini.
Alle accuse rivolte al Pd di voler strumentalizzare la paura della gente per farne un caso politico pronunciate da Vincenzo Basile ha risposto Martina Canella. L’odg non è a suo avviso strumentale perché il Pd non è nuovo avendone già presentato un altro analogo circa un anno fa. Ha evidenziato i problemi legati alla scelta nucleare: costi enormi per la costruzione delle  centrali, stoccaggio e smaltimento delle scorie, danni alla salute. …  “Non si vuole strumentalizzare la situazione – ha  dichiarato – ma si vuole porre un problema per cercare delle possibili soluzioni come la ricerca, la green economy,.”.
Molto opportuno è stato il suggerimento di Giuseppe Cerri che pur riconoscendo l’esistenza di un certo gioco delle parti ha proposto di predisporre un odg più asettico, privo dei riferimenti del partito che lo ha presentato. “Se questo ordine del giorno da fastidio perché c’è il logo del Pd – ha ribadito – propongo al Pd di toglierlo”. La cosa più importante, a suo avviso, è che si inizi a ragionare in modo serio sul risparmio energetico in modo particolare a livello locale.
Decisiva è stata la decisione di Enrico Montanari che ha accolto con convinzione la proposta di togliere i riferimenti del Pd sull’odg. Ha proposto di eliminare sia il logo che la primogenitura del suo partito.
“Siamo qui – ha detto – per esprimere un documento unico e condiviso. Noi togliamo tutto quello che può apparire di parte, Non è questa una battaglia politica ma c’è da esprimere a livello nazionale una posizione unica del nostro comune. Mentre i l governo sta decidendo a livello nazionale è bene che si sappia che ci sono molte amministrazioni che non sono d’accordo”.
Dopo un dibattito acceso e partecipato l’ordine del giorno  è passato con i voti favorevoli della minoranza e l’astensione della maggioranza.

Giovanna Galli
ggalli@pdfidenza.it

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