mar 092011
 

Premesso

che negli ultimi giorni di febbraio il Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi ha espresso giudizi gravissimi sulla scuola pubblica e sugli insegnanti del seguente tenore:

- “la scuola pubblica non educa, e c’è il rischio che ai genitori possa essere impedito di scegliere per i figli una scuola privata, lasciandoli così in balia di insegnanti che non sono in grado di educare”;
- “gli insegnanti inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse nelle famiglie”;
- “la scuola pubblica insegna principi contrari a quelli delle famiglie”.

Premesso inoltre

- che l’art. 3 della Costituzione Italiana, nel sancire il principio d’uguaglianza, al secondo comma afferma: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”;
- che l’art. 30 stabilisce il “dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli” e che “nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti”;
- che l’art. 33, commi 2 e 3, dichiara: “la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”;
- che l’art. 34 recita: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio e assegni alle famiglie”.

Considerato

- che il Presidente del Consiglio e i ministri giurano, al momento di assumere le proprie funzioni,di rispettare la Costituzione e difendere la Repubblica;
- che con le riportate dichiarazioni Berlusconi ha offeso ed attaccato non solo il sistema scolastico pubblico (alunni, famiglie e lavoratori dell’istruzione) quale Istituzione dello Stato, ma il fondamentale ruolo che la scuola ricopre in quanto “creatrice” di futuro e di cittadinanza.

Tutto ciò premesso e considerato,

il Consiglio Comunale si dissocia dalle dichiarazioni espresse dal Capo del Governo sulla scuola pubblica e invita il Sindaco e la Giunta ad inviare questo ordine del giorno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’Istruzione, quale messaggio di sostegno e solidarietà a tutto il mondo scolastico.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico
segreteria@pdfidenza.it

FacebookTwitterGoogle+Condividi
 Posted by at 0:00

 Leave a Reply

(richiesto)

(richiesta)