mar 222011
 
confortia

“La scuola pubblica non va difesa ma deve essere riformata”: questo è il messaggio forte e chiaro pronunciato dallo scrittore filosofo fidentino Angelo Conforti che mercoledì 16 marzo 2011 all’ex Macello ha presentato il suo libro “Scuola e televisione – il declino dell’Italia”.
La conferenza è stata organizzata dal circolo del Pd locale.
Nicoletta Fanzini, coordinatrice della Commissione scuola e cultura ha presentato l’iniziativa e l’ex assessore alla cultura Davide Vanicelli ha intervistato l’autore.
Presente in sala c’era anche l’assessore provinciale ai servizi scolastici Giuseppe Romanini che si è complimentato per l’iniziativa. “Sono qui per sentire come affronta il tema della scuola Angelo Conforti. C’è molto bisogno di discutere. I genitori sono molto preoccupati ma a mio avviso non hanno l’esatta percezione di ciò che sta accadendo”.
Dalle parole di Conforti ne è uscito un quadro poco incoraggiante che deve far riflettere. “In Italia – ha detto – l’unico luogo in cui esiste l’eguaglianza e la meritocrazia è la scuola pubblica. La televisione educa le persone, inculca, forma seppur con l’utilizzo di mezzi legittimi. Il perseguire l’eliminazione della scuola pubblica non è casuale. Si è voluto abbattere l’unica struttura che si oppone al modello televisivo plasmato da “intellettuali” come Maurizio Costanzo, Alfonso Signorini e Antonio Ricci”. “Il Governo – ha aggiunto – ha fatto quel che voleva fare e tutti coloro che dovevano opporsi a questo progetto non  l’hanno purtroppo fatto, non l’ha fatto il Pd, i Ds, le sinistre e il centro”. La scuola pubblica ha visto  ridotti di otto miliardi i suoi investimenti, ha perso 130 mila posti di lavoro e di regola ha assistito alla riduzione del numero di classi con un enorme aumento di studenti per classe.
Lo slogan “difendere la scuola pubblica” appare oggi abbastanza inappropriato e per Conforti sarebbe preferibile parlare di “ricostruire la scuola pubblica”.
La scuola non aveva bisogno di grandi tagli, la riforma era già stata fatta. La riforma Gelmini ha azzerato tutto.
“La scuola pubblica – ha aggiunto Conforti – ha sempre avuto una notevole egemonia culturale”.
A suo avviso occorre: informare su quello che si sta facendo nella scuola pubblica, sulle esperienze (soprattutto quelle belle) che si stanno vivendo.
Oggi, secondo Conforti, è doveroso fare una profonda autocritica perché tutti coloro che hanno fatto proposte sulla scuola pubblica non sono stati ascoltati.
Le sue proposte sono drastiche: bisogna smettere di guardare le reti generaliste, smettere di seguire i talk show, tutti, anche quelli definiti di sinistra (perché quello non è pluralismo, è un falso pluralismo).
Conforti ha, infine, concluso il suo intervento suggerendo di incrementare l’uso delle reti Internet, strumento prezioso per l’informazione e la partecipazione come è stato dimostrato dai recenti avvenimenti che in questi giorni  hanno sconvolto il Nord Africa.

Giovanna Galli
ggalli@pdfidenza.it

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