nov 092010
 
casadei

La scorsa settimana un rappresentante di Confindustria Emilia-Romagna durante il forum regionale dell’energia nel proprio intervento ha glissato sul tema del risparmio energetico e ha lasciato intendere “che la possibilità di impianti nucleari può rispondere ad esigenze di riduzione dei costi energetici”.
Le dichiarazioni, che lasciano pensare ad una richiesta di ritorno al nucleare, hanno suscitato le reazioni dell’Associazione ambientalista Legambiente Emilia-Romagna.
Sul tema è intervenuto anche Thomas Casadei (PD), Consigliere Regionale Emilia-Romagna e Membro della III° commissione “Territorio, Ambiente e Mobilità”.
“La scelta di realizzare centrali nucleari in Italia e in Regione – afferma Casadei – risulta inaccettabile dal punto di vista ambientale ed economico.
La tecnologia francese EPR che viene proposta oggi in Italia e che viene presentata come rivoluzionaria non ha risolto i problemi dello stoccaggio delle scorie e della sicurezza dei reattori.
Sappiamo inoltre che oggi ricorrere al nucleare avrebbe costi enormi, e che nessuno saprebbe dire con precisione quanto potrebbe costare costruire nuove centrali nucleari. Per questi motivi il nucleare è già stato messo al bando da una risoluzione dell’Assemblea Legislativa presentata dal centrosinistra, prima firmataria Roberta Mori (PD), nella seduta dello scorso 7 ottobre.”
“Piuttosto che inseguire ipotesi fantasiose e pericolose per la salute e le tasche dei cittadini – prosegue Casadei – l’Italia dovrebbe una buona volta puntare decisamente verso una corretta diffusione delle energie rinnovabili, che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani” e il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. A Confindustria e al mondo delle imprese rivolgo un appello perché investano in innovazione e in economia verde, la vera sfida che conta oggi in tema di energia” “Come chiesto da Legambiente – conclude Casadei – auspico che il cammino di consultazioni intrapreso dalla Regione Emilia-Romagna sappia coinvolgere in modo adeguato anche il mondo ambientalista e le varie articolazioni della società: i cittadini devono partecipare ai percorsi che portano alla creazione di impianti a fonti rinnovabili e che hanno un importante impatto sul territorio.”

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 Posted by at 11:09

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