nov 232009
 

Premesso che:

- Il dolore è definito come “spiacevole esperienza sensoriale ed emozionale associata a un danno tessutale reale o potenziale, descritta in termini di tale danno (International Association for the Study of Pain)”: non è quindi una semplice percezione ma una complessa esperienza sensoriale;
- Nel 1992 presso l’ospedale St-Luc di Montreal fu avviato un progetto innovativo finalizzato a modificare le attitudini e il comportamento dei professionisti sanitari e nello stesso tempo dei malati ricoverati. Questo progetto, denominato “Verso un ospedale senza dolore”, ha ricevuto il sostegno ufficiale dell’OMS che ha promosso una campagna internazionale per una cultura più attenta alla sofferenza, cui l’Italia ha aderito;
- Dalla prima indagine multicentrica italiana sul problema dolore, avviata nel 2000 a Vicenza e che ha coinvolto un gruppo di 20 ospedali, è emerso: nonostante 9 ricoverati su 10 accusino dolore e quasi la metà lo avvertano ai limiti della sopportabilità, meno di 1/3 riceve cure contro il sintomo e l’80% dei pz. che denunciano dolore intenso, nonché il 60% che denunciano dolore moderato, non ricevono un trattamento efficace; da cui si desume che in Italia il dolore è sottovalutato e trascurato, considerato ineluttabile, quasi fosse parte integrante delle cure;
- L’OMS ha proposto  che il consumo di farmaci oppiacei sia assunto come indice di valutazione dell’efficacia dei programmi di controllo del dolore (in particolare da cancro); l’Italia occupa uno degli ultimi posti in Europa rispetto a tale parametro, come riconosciuto dal documento “La terapia per il dolore: orientamenti bioetici” del disciolto Comitato Nazionale per la Bioetica;

Considerato che:

- L’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni riconosce il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, l’equità nell’accesso all’assistenza, e assicura la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze;
- Le cure palliative e la terapia del dolore costituiscono obiettivi prioritari del P.S.N. ai sensi dell’art.1, commi 34 e 34-bis, della legge n.662 del 23-12-1996;
- La normativa sugli oppiacei, ai sensi della legge n.12 dell’8-2-2001, favorisce la disponibilità di farmaci efficaci per lenire il dolore dei malati oncologici;
- L’accordo 19 aprile 2001 in Conferenza Unificata (ai sensi art.8 D.LGS. 28-8-1997 n281) tra il Ministro della Sanità’, le regioni, le province, i comuni e le comunità’ montane, ha prodotto un documento con le linee guida per l’organizzazione della rete dei servizi delle cure palliative che recita: “per assicurare l’attività’ di consulenza specialistica e di eventuale presa in carico della tipologia più’ complessa di pazienti sia in regime degenziale e/o residenziale che domiciliare, e’ da prevedersi, per ambiti territoriali definiti dalla regione, una funzione specialistica permanente pluri-professionale e pluri-specialistica affidata alla responsabilità’ di un dirigente medico, in possesso di idonea formazione ed esperienza in cure palliative”;
- Sono cogenti le linee guida per un progetto regionale di “un ospedale senza dolore” contenute nell’accordo Stato-Regioni ai sensi del provvedimento 24 maggio 2001, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.149 del 29-06-2001; il progetto non riguarda soltanto l’ambito ospedaliero ma si estende alla rete dei servizi sanitari e socio-sanitari per l’applicazione di specifiche terapie del dolore: in ospedale, nell’assistenza a domicilio, in hospice e nelle altre strutture residenziali.
- È tutelato e garantito l’accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore da parte del malato, come definito dall’articolo 2, comma 1, lettera c), nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002;

Considerato inoltre che:

- Il già citato accordo del 24-5-2001 raccomanda l’istituzione, nell’ambito delle Aziende sanitarie e Ospedaliere, del Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) che costituisce il punto di riferimento aziendale per la lotta al dolore. Il COSD, costituito da medici curanti, prevede la partecipazione del personale infermieristico per almeno un terzo dei membri, oltre al farmacista e ad organizzazioni non profit, in particolare le organizzazioni del volontariato, operanti nel settore.
- Tutte le Aziende Sanitarie dell´Emilia-Romagna hanno costituito ad oggi il Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD);

Constatato che:

- Nel Distretto di Fidenza (AUSL PR-102) è presente una attività di consulenza e terapia antalgica indirizzata solo ai degenti del P.O. di Vaio e un’attività di consulenza domiciliare dal 3-3-2009 indirizzata solo ai pazienti con dolore cronico in ADI (assistenza domiciliare integrata) di II°-III° livello;
- Tale attività non si esplica per carenza di organico nei confronti dei pazienti trattati in regime di DH (anche oncologico), dei pazienti in Hospice e dei pazienti sul territorio non inseriti in ADI e di quelli in ADI di I° livello;
- Per ovviare a tale situazione i pazienti sono costretti ad accedere alle prestazioni del PS e a ricoveri altrimenti evitabili, a rivolgersi alle strutture private e agli ambulatori delle Aziende Ospedaliere di PR e PC con tempi d’attesa molto lunghi, vedendo aggravarsi la loro condizione, essendo ampiamente dimostrata la possibilità di cronicizzazione del dolore (permanenza del dolore una volta risolta la causa scatenante).

Tutto ciò premesso:

Il Consiglio Comunale di Fidenza, riconoscendone la improrogabile necessità,  richiede l’istituzione di un centro strutturato di consulenza e terapia antalgica allocato presso il P.O. di Vaio, la cui attività sia indirizzata all’ospedale e al territorio. Delega il Sindaco in qualità di presidente del Comitato di Distretto di Fidenza a presentare tale richiesta all’Assessore alla Sanità della Regione E-R, al Presidente della Conferenza Socio-Sanitaria Territoriale, al Direttore dell’AUSL PR-102 di Parma.

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico con l’adesione degli altri Gruppi Consiliari

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