set 232010
 
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Ilaria Comelli, consigliere comunale del Pdl delegata alle Pari opportunità  ha presentato l’ordine del giorno “Per salvare Sakineh Mohammadi Ashiani” votato in Consiglio all’unanimità.
La Comelli ha parlato di  educazione, di famiglie e di diritti umani, ha spiegato cos’è la sharia che ha severamente criticato.
Ha condannato  la pena di morte e ha manifestato ammirazione e rispetto per molte donne iraniane, spesso giovani giornaliste che con coraggio si battono  per la libertà d’opinione e per il  rispetto dei diritti umani. Fondamentale, a suo avviso, è stata la mobilitazione dell’opinione pubblica che, almeno per il momento, è riuscita a bloccare la lapidazione.
Per Andrea Barbieri, il consigliere neoeletto nella Lega Nord, contro Sakineh si sta per compiere un atto “vile e barbaro”.
Il suo collega di partito Andrea Cabassa ha invece voluto rimarcare un tema caro alla Lega e cioè che  “l’integrazione passa attraverso l’accettazione delle nostre regole”.

Francesco Ghisoni (Pd) ha ringraziato la Comelli per aver fatto sistemare in piazza Garibaldi un totem con la foto di Sakineh.
“Ogni volta che ci si passa davanti – ha detto – si è costretti a riflettere sulla gravità di quello che sta succedendo”.

Anche per lui è fondamentale la mobilitazione dell’opinione pubblica.
“Sakineh è diventata un simbolo che sta a ricordare le tante donne che si trovano nella stessa condizione”.
Rita Sartori (Pd) ha riportato le parole della scrittrice iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace nel 2003 “Dopo la rivoluzione islamica sono state approvate delle leggi ingiuste nel Paese come la fustigazione, il taglio delle mani, la lapidazione, la crocifissione”.
Oltre a Sakineh – ha aggiunto – ci sono in carcere tante altre persone che aspettano una punizione come questa. Vi chiedo un impegno per cambiare queste leggi”. “Il non rispetto dei diritti umani in Iran è legge – ha spiegato la scrittrice – e per cambiare le cose, prima di tutto è nostro dovere informare il mondo su quello che succede”.
L’ex sindaco Giuseppe Cerri ha invitato i presenti a guardarsi dentro senza ipocrisia. “Anche noi dobbiamo sostenere i diritti dell’uomo – ha detto –  e dobbiamo essere coerenti. Quando spariamo ai barconi non siamo per i diritti umani. Noi non possiamo sentirci a posto”.
Parole più che condivisibili e che fanno pensare. Sarebbe, infatti, molto interessante farsi dire dalla Comelli, così attenta e sensibile ai diritti delle persone e delle donne in particolare, cos’ha provato quando ha visto in televisione il Gheddafi Show con l’arruolamento di 500 hostess a cui è stata regalata una copia del Corano o quando ha appreso che i bambini di Adro non in regola col pagamento delle rette erano stati esclusi dalla mensa? Cos’ha pensato delle parole che il suo leader di partito ha rivolto a Rosy Bindi? E delle  sue allucinanti barzellette sulle donne e su Hitler?

Giovanna Galli
ggalli@pdfidenza.it

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