ott 032014
 
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di Franco Amigoni (consigliere comunale indipendente)

Oggi vi vorrei somministrare la mia personalissima definizione di “civico”…
“Civico”, nell’accezione politica del termine in Italia e a Fidenza, è colei/colui che pensa di essere portatore di una verità rivelata e assoluta. Tendenzialmente guarda dall’alto in basso i cosiddetti “politici non civici”, pensando di essere in qualche modo l’evoluzione della specie, tipo homo sapiens che deve ancora perdere tempo con i neanderthal.

E’ classica nel “civico” una forte consapevolezza del proprio ego, unita ad una amnesia pressochè totale per le proprie origini politiche e per gli errori commessi in precedenza da lui o da chi lo ha “prodotto”.

Sentirsi “civici” è anche una forma di ossimoro del terzo millennio: il “civico” tendenzialmente offende, generando appunto l’ossimoro detto del “civico offensivo”. Ci sono comunque delle sfumature importanti: esistono il “civico” fannullone, che vorrebbe essere eletto per poi far fare tutto ai cittadini, e il “civico” imprenditore, che si sente un pò come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre, misurato tra Dunkerque e Barcellona, cui fu dato il nome di metro. Cioè si sente il metro campione, che dal 1799 fu depositato al Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi.

Sovente il Civico ha alle spalle una storia politica complessa e articolata, che lo ha visto indossare decine di casacche diverse, sino ad approdare alla perfezione che gli è propria e a sventolare patti di ferro con movimenti impresentabili, purchè siano stranieri e poco noti, oppure con Giovanardi.

Buona giornata, e buon ottobre fidentino a tutti!!! (anche ai “civici”)

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