mag 012011
 
papafidenza

Oggi la Chiesa Cattolica si appresta a festeggiare la beatificazione di papa Giovanni Paolo II. C’è molto fermento intorno a questo evento e Roma si prepara ad essere invasa da milioni di turisti. Wojtyla è stato uno dei papi più amati dalla gente.
Molti fidentini ricordano ancora la sua breve tappa nella nostra città.
Era il 4 giugno 1988: Claudio Rossi era il sindaco e Mario Zanchin il Vescovo.
Tante le personalità presenti in Piazza Garibaldi per omaggiare il papa: i deputati: Giulio Ferrarini, Anna Mainardi e Andrea Borri, gli assessori comunali Lino Bonatti, Giuliana Guidetti, Vinicio Benassi e Giorgio Artusi, oltre ai dirigenti delle più importanti ditte locali. C’erano anche i rappresentanti di Sisteron ed Herrenberg, le città gemellate con Fidenza.
La Giunta comunale,  su proposta dell’assessore Giorgio Artusi, per ricordare questa giornata storica per la nostra città, fece eseguire una targa in marmo da porre nell’atrio del Palazzo comunale. Tale lapide, che fu realizzata dall’artista Giovanni Corsini, riproduce le due facce della medaglia celebrativa coniata per l’occasione: da una parte riporta il ritratto del pontefice e dall’altra i due monumenti rappresentativi della nostra città: il Duomo e il Palazzo municipale.
In questa occasione importante che la comunità cristiana sta vivendo desideriamo esprimere tutta la nostra partecipazione utilizzando le parole che Giorgio Artusi ha scritto nell’aprile del 2005. Sono parola oggi più che mai attuali, che pur nella drammaticità del presente, ci fanno intravedere spazi di speranza.

 

Papa Wojtyla

Ha volato a lungo sul mondo
togliendo veli su ingiustizie e miserie
lanciando severi messaggi ai potenti della terra
gridando loro, con credente piglio,
di uscire da odio e ignominia
sotterrando razzismo e guerre
abbattendo muri e barriere
costruendo ponti di concordia tra le genti
dipingendo su campanili e grondaie
arcobaleni e festose colombe.

La sua tremante voce ha detto a noi tutti:
svuotate le stanze colme d’egoismo
e riempitele di giovani speranze;
fate correre le proli su prati puliti
e su viali lastricati di futuro;
fate straripare fiumi di solidarietà
su indigenza e povertà;
nelle aiuole del mondo
fate posto a tutti i fiori della terra.

Mentre noi chiediamo venia
per il male fatto alla storia e agli umani
facciamo suonare il flauto del vento
fino a spazzar via il culto dell’indifferenza.

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 Posted by at 8:33

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