giu 132018
 
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Dal blog del capogruppo Marco Gallicani, la dichiarazione di voto sulla mozione che chiedeva di togliere il banner dal Municipio

Nel 50ennale della fondazione Amnesty International produsse un video che vale la pena vedere, signor Presidente: in un contesto di oscurità alcuni puntini illuminano un pianeta che pian piano, con il moltiplicarsi di quelle luci, si illumina completamente. La speranza portata dalla mobilitazione dei cittadini svela l’oppressione della mancanza di diritti e rilancia al futuro.

Sulla scorta di quel video vorrei rispondere alla brutta mozione presentata dal gruppo di Forza Italia (è qui, in pdf) che si, mi auguro, ci auguriamocon tutta la forza che possiamo esprimere in un contestopolitico e non giuridico, che venga fatta piena luce su quanto accaduto a Siena nel 2013. Perchè ovunque ci siano esseri umani privati dei loro diritti fondamentali dovrebbe risplendere la luce della verità. Ad alcuni di questi infatti dedichiamo un po’ del nostro tempo volontario, da ben prima di sedere su questi banchi.

Ricorderà bene che il 25 aprile scorso in Municipio abbiamo svelato una targa per tutti i partigiani fidentini, tutti. Durante la Marcia di Libera vengono letti i nomi di tutte le vittime della violenza mafiosa. Ecco, dovremmo fare lo stesso per gli oppressi, magari in dicembre.

Alcuni delle vittime della violenza mafiosa, come alcuni dei partigiani che lottarono per la nostra libertà, sono ricordati nelle piazze, hanno monumenti e luoghi pubblici dedicati. Questo non significa che gli altri valgano meno, o che loro valgano di più: dedicare una piazza o una giornata nazionale a Giovanni Falcone non significa che le morti di Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro o della moglie Francesca Morvillo valessero meno.

Il nome di Falcone sta su quelle targhe come il nome Regeni sul nostro striscione, perchè sono diventati simboli, loro malgrado. E in quest’epoca disperata ci piace pensare che il potere dei simboli riesca a vincere i simboli del potere.

A Giulio furono rotti i polsi, le caviglie e i gomiti, gli furono strappate le unghie, colpiti i genitali e amputati pezzi delle orecchie. Non aveva nessuna colpa, era solo uno studente e non meritava questa mozione, come non meritava i messaggi ambigui di una politica troppo interessata agli accordi di potere con una nazione “amica” delle nostre multinazionali

Verità quindi per Giulio (Regeni) significa quindi, e ne cito solo alcuni, verità per Federico (Aldrovandi), verità per Stefano (Cucchi), verità per Marielle (Franco), verità per Stephon (Clarck), per Trevor (Martin) e per tutti quelli che la violenza ideologica ha portato alla morte dopo sofferenze inumane.

I simboli sono un giubbotto di salvataggio, un messaggio che va accolto, che forse potrebbero accogliere anche i consiglieri di Forza Italia che in tutto il paese si sono presi le briga di proporre una mozione disumana e ignorante come quella che abbiamo discusso stasera.

Disumana perchè non riesce a fermarsi al dramma umano e famigliare (pensate alla mamma, pensate come la mamma per un solo momento) e insiste, non molla la presa pur di fare anche dell’omicidio Regeni uno strumento di violenza politica. Definisce Amnesty International un’associazione “di sinistra”, chiede di “sostituire lo striscione” (leggete la mozione, potevano modificarla, non lo hanno fatto) e sottolinea che “Non appare chiaro come la Giunta comunale abbia deciso di mettere lo striscione su Regeni e non quello su altri casi di cronaca nera”. Su altri casi di cronaca nera.

Ignorante perchè non coglie il valore simbolico del gesto, chiede che lo stesso venga fatto per la morte di David Rossi, un episodio gravissimo sul quale stanno indagando ben due procure della Repubblica Italiana, e sottolinea che si “potrebbe pensare che il silenzio […] sia dovuto a inconfessabili volontà di spostare l’attenzione […] da una caso (i guai fatti nella gestione del MPS, NdA) che mette in difficoltà il partito di maggioranza relativa di questa città”.

Ma soprattutto ignorante perchè dimostra  che i consiglieri di Forza Italia non hanno (ancora) capito che l’azione in difesa dei diritti umani si compie non ponendo in contrapposizione fra loro richieste di verità, ma proprio in nome della loro indivisibilità. I diritti umani non sono una coperta che viene stiracchiata da una parte all’altra del dibattito, ma un fascio di luce, che può illuminare le vite di tutti, proprio perchè sono diritti, non privilegi.

L’ignoranza (quella crassa, non quella di chi purtroppo ancora non sa) e la disumanità sono l’anticamera di un percorso verso il basso che non c’immaginiamo dove possa portare la politica locale ed italiana. E che non vogliamo seguire, ma al contrario denunciare.

Così, al disprezzo e alle fandonie possiamo rispondere solo con l’umiltà di conoscere quello di cui si parla (è un video, prendetevi il tempo per guardarlo)

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giu 132018
 
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Fidenza è sempre stata una Comunità speciale, che ha tratto la sua forza dalla capacità di immaginare obiettivi che di solito si credono possibili solo nelle grandi città e di realizzarli con il lavoro collettivo di tutti i protagonisti del territorio: il Comune, le reti delle Associazioni e del circuito scolastico, le famiglie.

E’ innegabile che una delle sfide più difficili in corso è proprio quella del rapporto tra comunità dei fidentini, comunità dei nuovi italiani, comunità di chi è fidentino al 100% ma figlio di genitori non italiani e divenuto cittadino della Repubblica. La Comunità delle decine di Associazioni borghigiane che sono l’anima e il cuore della solidarietà locale ma vivono il problema del ricambio generazionale.

Una sfida raccolta da Convilab, progetto presentato stamane in conferenza stampa, aperta dai saluti del Sindaco Andrea Massari che ha apprezzato il lungo lavoro di approfondimento condotto in questi mesi dalle tante realtà che hanno dato vita a Convilab, “realtà fidentine che si sono fatte carico di ragionare insieme sul futuro della città. L’esperienza Convilab è descritta dall’Assessore al Welfare Alessia Frangipane: “Convilab è un progetto che raccoglie questa sfida azzerando le vecchie parole d’ordine: non
sarà un progetto per riproporre i vecchi cliché sull’integrazione, non sarà un progetto legato alla sola parola d’ordine dell’integrazione, non sarà un progetto per poche elite. Convilab è un progetto che si è fatto laboratorio, in cui conta la nostra capacità di mettere da parte le identità e di restituire a Fidenza il bene più prezioso: l’impegno civico, la partecipazione attiva, la volontà concreta e misurata coi fatti di voler essere prima di tutto fidentini, sposando la storia, la tradizione e i valori, le leggi della nostra Comunità. Cercando, insieme, di tenerla sempre con un piede ben piantato nel futuro.
Convilab non sarà la casa delle associazioni in cui si riconosce una parte dei 3.805 stranieri da tutto il mondo che abitano a Fidenza, ma sarà la casa di tutto l’associazionismo di Fidenza e dei suoi quasi 27.000 abitanti. Quello cattolico, quello laico, quello che proviene dal mondo musulmano”.

Convilab è un progetto sostenuto da un importante contributo della Regione Emilia-Romagna. E’ stato anticipato da un cammino lungo 8 mesi in cui sono state definite le priorità e gli obiettivi. Convilab inizia oggi una sperimentazione di 6 mesi, che porterà il progetto in tutto il territorio e sui social network, con l’impiego di strumenti nuovi come i focus group. Focus group organizzati su temi decisi nel dibattito interno a Convilab, per confrontarsi con testimoni e portatori d’esperienze. L’esito del percorso partecipativo sarà sottoposto al Consiglio comunale sotto forma di progetto per l’attivazione di una Consulta aperta al contributo di tutti.

giu 132018
 
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Aspettando #Borgofood è entra nel vivo e lo fa con l’inaugurazione di una mostra destinata a lasciare il segno a Fidenza e non solo.

Palazzo Ex Licei, in piazza Matteotti, ospita infatti “Camminare la Terra – Luigi Veronelli”, un’esposizione curata e progettata da grandi nomi come Alberto Capatti, Aldo Colonetti, Franco Origoni, Gian Arturo Rota, Anna Steiner, e che rende omaggio all’uomo
che ha trasformato il modo di raccontare e soprattutto incontrare il meglio dell’enogastronomia.

Prodotta nel 2015 da Comitato decennale Luigi Veronelli e Fondazione La Triennale di Milano, “Camminare la Terra” resterà a Fidenza fino al 4 agosto, rappresentando così un’occasione imperdibile per entrare in contatto, in un modo particolare e sicuramente non convenzionale, con una delle figure più eminenti della cultura enogastronomica italiana, una figura imprescindibile per un territorio che voglia fare della cultura del cibo il suo marchio distintivo.

La rinascita della cultura gastronomica nell’Italia del dopoguerra è avvenuta con il contributo di singoli giornalisti, di confraternite, di associazioni, di enti pubblici e privati. Ma a dominare il campo sono state pochissime figure capaci di vedere lontano, cogliere con estrema mobilità obbiettivi nuovi, e ripartire, se necessario, da capo. Luigi Veronelli è stato, in un cinquantennio cruciale per i prodotti e la cucina italiana, il giornalista e lo scrittore più vigile al mutamento e più lucido nelle proprie azioni.
L’esposizione rappresenta infatti il punto d’incontro ideale tra l’esigenza di un serio lavoro scientifico sull’archivio di Luigi Veronelli, con quella di riproporre il suo impegno professionale e civile a un pubblico il più vasto possibile, non solo di addetti ai lavori.

Un incontro, quello tra Fidenza e Veronelli che affonda le sue radici anche nella storia: Fidenza dallo scorso anno è diventata una delle realtà che ha apposto il marchio De.Co. al suo celebre anolino, quella De.Co. che Luigi progettò come una vera rivoluzione per
proteggere il meglio del cibo tradizionale italiano.

La mostra resterà aperta tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, con orario continuato dalle 11 alle 19. Nelle due giornate di “Aspettando #BorgoFood” l’orario sarà esteso dalle 10 alle 20. L’esposizione chiuderà infine il 4 agosto, data non scelta a caso ma che coincide con la prima edizione della “Notte bianca del Cibo Italiano”. Per l’occasione il Comune di Fidenza preparerà una serie di eventi destinati a concludere degnamente la presenza della mostra nella nostra città.

giu 122018
 
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La notizia è che la nuova caserma dei Carabinieri si farà e si farà proprio dove a inizio 2017 si era ipotizzato che potesse essere: all’interno dello scheletro dell’immobile ex Bocelli, nel cuore di Fidenza, da tutti conosciuto come “Ex Esso”.

E’ passato un anno da quando il Comune si è aggiudicato l’immobile per 432 mila euro, con un ribasso rispetto alla base d’asta di circa il 25%. Oggi nella sala Consiglio del Municipio di Fidenza si è svolta la cerimonia per la sottoscrizione del protocollo di Intesa
per la realizzazione della nuova Caserma dell’Arma dei Carabinieri, protocollo sottoscritto dal Sindaco di Fidenza Andrea Massari, il Generale di Divisione Adolfo Fischione, Comandante Legione Carabinieri Emilia-Romagna, il Direttore dell'Agenzia del Demanio Roberto Reggi e il Vicario del Prefetto di Parma Sergio Pomponio.

Fulcro dell’intesa è l’impegno del Comune di Fidenza a consegnare all’Agenzia del Demanio l’immobile con un diritto di superficie di 99 anni. A fronte di questo l’Agenzia farà da stazione appaltante sia per la fase progettuale che per l’esecuzione dei lavori
investendo complessivamente circa 4,3 milioni di euro nell’operazione.

Si realizza così l’obiettivo che era stato alla base dell’ipotesi di utilizzare l’area Ex Esso per costruire una nuova caserma: dotare il nostro territorio di una struttura ampia e moderna e sanare contemporaneamente una ferita architettonica nel cuore di Fidenza.
Nasce da qui la volontà dell’amministrazione comunale di raggiungere un risultato per il quale in questo anno ha continuato a lavorare e credere.

giu 102018
 
ansa - giacomo - PRIMARIE CS: BINDI, SU DEROGHE DECIDE PARTITO NON RENZI

Saranno tre giorni di celebrazione, di riflessione e soprattutto di festa per i 150 anni di presenza dell’Azione Cattolica in Italia e nella Diocesi di Fidenza. I prossimi 14-15-16 settembre coincideranno con le iniziative organizzate dall’Associazione Diocesana di Fidenza con il patrocinio del Comune.

Venerdì 14 settembre alle ore 21 presso il Ridotto del Teatro Magnani verrà proiettato il video “Cittadini degni del Vangelo. 150 anni di Azione Cattolica tra Fidenza e l’Italia” con testimonianze sulla presenza dell’Azione Cattolica a Fidenza dal secondo dopoguerra ad oggi.

A seguire l’intervento di Rosy Bindi sul tema “Vittorio Bachelet. L’Azione Cattolica e il suo contributo per l’Italia ieri e oggi”. Ad intervistare Rosy Bindi sarà Paolo Seghedoni giornalista e delegato regionale AC per l’Emilia Romagna. La Bindi è stata vice presidente nazionale del Settore giovani di Azione Cattolica dal 1984 al 1989. Assistente del Prof. Vittorio Bachelet è accanto a lui il 12 febbraio 1980, quando viene assassinato da un commando delle Brigate Rosse. Nel 1989 si iscrive alla Democrazia Cristiana e percorre una lunga e importante stagione di impegno politico, ricoprendo ruoli di primissimo piano. Dal 1996 al 2000 è Ministro della Salute, dal 2006 al 2008 Ministro per la famiglia, dal 2008 al 2013 è contemporaneamente vice presidente della Camera dei
deputati e presidente del Partito Democratico. Nella scorsa legislatura ha ricoperto l’incarico di Presidente della Commissione Antimafia.

Sabato 15 settembre alle ore 11, con ritrovo sulla Strada provinciale per Soragna nei pressi della rotatoria per Toccalmatto, verrà inaugurata Via Vittorio Bachelet. Interverranno l’assessore al Welfare del Comune di Fidenza Alessia Frangipane, il Presidente diocesano dell’Azione Cattolica Michele Baschieri, il consigliere nazionale Gioele Anni e Rosy Bindi. La benedizione sarà impartita
da Don Mauro Manica assistente generale dell’Azione Cattolica diocesana. Vittorio Bachelet,

professore ordinario di diritto amministrativo, nel 1964 viene chiamato da Papa Paolo VI° alla Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica, incarico che ricoprirà sino al 1973. La sua presidenza corrisponderà con il Concilio e con il nuovo statuto dell’associazione, che diverrà per la prima volta unitaria comprendendo adulti, giovani e ragazzi. Amico personale di Aldo Moro e da sempre iscritto alla Democrazia Cristiana nel giugno del 1976 diviene consigliere comunale a Roma e il 21 dicembre dello stesso anno vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Il 12 febbraio 1980 al termine della sua lezione all’Università la Sapienza viene ucciso da un commando armato delle Brigate Rosse. Resta celebre la preghiera per gli “assassini di mio padre” pronunciata dal figlio Giovanni durante la cerimonia funebre.

Domenica 16 settembre alle ore 11.15 nella parrocchia di San Giuliano Piacentino Santa Messa presieduta da Don Mauro Manica, in cui verrà consegnata una pergamena ai presidenti diocesani che si sono susseguiti nel tempo. Nel pomeriggio la festa di inizio anno associativo con momenti formativi per adulti, giovani e ragazzi. Alle ore 17.00 la preghiera conclusiva presieduta dal
Vescovo di Fidenza S.E. Mons. Ovidio Vezzoli.

“150 anni fa due giovani – afferma il presidente diocesano dell’Azione Cattolica Michele Baschieri
– il viterbese Mario Fani e il bolognese Giovanni Acquaderni hanno avuto l’intuizione di quella che
poi sarebbe diventata l’Azione Cattolica Italiana. L’Azione Cattolica ha sempre saputo tenere uniti
la terra al cielo cercando di formare “Cittadini degni del Vangelo” e ha percorso così la storia della
nostra nazione dall’Unità ad oggi e la storia della Chiesa italiana in momenti decisivi come quello
del Concilio Vaticano II. Ha formato una classe dirigente che ha portato l’Italia fuori dalla crisi post
bellica sino al boom economico con uomini come De Gasperi, Moro e La Pira. Ha formato laici di
grande spiritualità come Carlo Carretto e sacerdoti testimoni del nostro tempo come Luigi Ciotti.
Ha formato persone disposte a sacrificare la propria vita per il bene del paese come Rosario
Livatino e Giovanni Falcone. Nella nostra diocesi tanti sono gli esempi di fede e di impegno sociale
che si sono formati in Azione Cattolica prima tra tutti la Serva di Dio Pierina Belli. Questo è
avvenuto anche in momenti difficili per la nostra associazione diocesana come quelli post-
conciliari, dove solo l’impegno silenzioso di donne e uomini di Azione Cattolica ha permesso di
trasmettere a noi questa grande associazione, che oggi svolge un ruolo importante per le nostre
parrocchia e per la nostra Diocesi oltre che per la comunità civile con persone impegnate nelle
amministrazioni comunali, nelle aziende, nella scuola e in molti ambiti delle nostre comunità con
ruoli di primo piano e di responsabilità”.
“L'Amministrazione comunale – dichiara il Sindaco di Fidenza Andrea Massari – ha aderito molto
volentieri alla richiesta di patrocinare le iniziative organizzate dall’Associazione Diocesana di
Fidenza per i 150 anni di presenza dell’Azione Cattolica in Italia. Lo abbiamo fatto perché in questo
tempo in cui c'è un forte bisogno di messaggi e storie di impegno e passione civili, la storia di
Azione Cattolica testimonia come un'Italia bella e positiva sia possibile davvero solo lavorando dal
basso, insieme e non contro qualcuno o qualcosa. E' a partire da questa considerazione che è
maturata in seno all'Amministrazione la decisione di intitolare per l'occasione una via a Vittorio
Bachelet, che non solo dell'Azione Cattolica è presidente nazionali, ma fu uno dei protagonisti di
quella stagione di riconciliazione nazionale il cui messaggio di straordinaria attualità non è stato
“ucciso” dalla violenza brigatista”.